Dal 29 novembre 2009 tutti gli iscritti ad un Ordine professionale hanno l’obbligo di dotarsi di una casella di posta elettronica certificata (PEC) e comunicare l’indirizzo al proprio Ordine che a sua volta lo renderà pubblico inserendolo nella banca dati del Ministero dello Sviluppo Economico Indice Nazionale degli Indirizzi di Posta Elettronica Certificata (INI-PEC).
Nella banca dati dove dovrebbero starci tutti gli indirizzi PEC di imprese e professionisti italiani. Secondo il sito INI-Pec ad oggi sono 1.285.000 gli indirizzi di posta degli iscritti dei 1.700 Ordini e Collegi professionali, il 91% degli iscritti.
Un dato positivo se non fosse che molti di questi indirizzi non risultano attivi o non corrispondono agli Ordini di appartenenza dell’iscritto.
Così il Ministero dello Sviluppo economico ha scritto, il 10 maggio, a tutti gli Ordini, rilevando “che ad oltre tre anni dall’istituzione presso questo Ministero del predetto indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata (INI-PEC), nonché dall’emanazione del decreto ministeriale con il quale sono state stabilite le regole secondo cui gli ordini e collegi dovevano alimentare, con cadenza prima mensile e poi quotidiana, l’indice medesimo, si riscontra a tutt’oggi un’ incompleta adesione da parte di taluni di essi — nazionali o territoriali – all’obbligo in questione, tenuto conto che:
a) non provvedono da molto tempo ad effettuare l’invio degli aggiornamenti all’Ini-Pec, ovvero a confermare l’assenza di aggiornamenti degli indirizzi pec di propria competenza;
b) alcuni dei loro professionisti, iscritti nell’ Ini-Pec per una determinata categoria professionale, risultano facenti parte di ordini o collegi territoriali diversi”.
Ministero che “invita” gli Ordini a implementare l’indirizzario ricordando che “L’omessa pubblicazione dell’elenco riservato previsto dal comma 7, ovvero il rifiuto reiterato di comunicare alle pubbliche amministrazioni i dati previsti dal medesimo comma, costituiscono motivo di scioglimento e di commissariamento del collegio o dell’ordine inadempiente.”.
Facile prevedere che nelle prossime settimane gli iscritti che non hanno comunicato all’Ordine il proprio indirizzo PEC saranno chiamati a farlo al più presto.
odontoiatria33 – 18 maggio 2016