Le commissioni Affari costituzionali e Bilancio della Camera hanno dato il via libera al decreto Milleproroghe con il solo voto contrario della Lega. Il provvedimento passa in aula a partire da lunedì 23 per la discussione generale. Dopo l’arrivo della relazione tecnica della Ragioneria delloStato, sono stati approvati anche gli emendamenti sulle pensioni a favore dei lavoratori esodati e precoci. I relatori al milleproroghe hanno deciso di effettuare la copertura ritoccando le aliquote contributive dei lavoratori autonomi (aumenteranno a regime nel 2016 di altri 0,15 punti percentuali) per la copertura finanziaria delle modifiche alla riforma delle pensioni sui lavoratori “esodati” e i “precoci”. Potrebbe, però, essere una soluzione tampone
Per consentire l’approvazione delle modifiche sulle pensioni, da modificare in aula alla Camera o in seconda lettura al Senato. Il ministro del Welfare, Elsa Fornero, infatti, non è d’accordo sul tipo di copertura individuata.
Fornero: sì alle modifiche ma chiedere aiuto a chi ha di più
Ferma volontà da parte del Welfare di introdurre aggiustamenti per i lavoratori precoci ma anche contrarietà a trovare le coperture aumentando i contributi degli autonomi. È quanto viene riferito da persone vicine al ministro Elsa Fornero. «Siamo contrari alla formulazione» contenuta nella proposta di modifica, sottolineano fonti vicine al ministro Elsa Fornero. «Va bene risolvere la questione dei precoci» ma non attraverso gli autonomi perchè sarebbe «incoerente con il modello contributivo». Per trovare le risorse, viene suggerito, si potrebbe chiedere un aiuto a chi ha di più.
Dal 2013 scatta un nuovo ritocco
Con effetto dal primo gennaio 2013, si legge, le aliquote contributive pensionistiche dei lavoratori artigiani, commercianti e coltivatori diretti, mezzadri e coloni iscritti alle relative gestioni autonome dell’Inps e l’aliquota contributiva per gli iscritti alla gestione separata sono incrementate di 0,01 punti percentuali. Dal primo gennaio 2014 le aliquote sono incrementate di 0,04 punti e di altri 0,05 punti percentuali dal primo gennaio 2015. In pari misura dal primo gennaio 2016 fino a conseguire un incremento complessivo di 0,15 punti percentuali.
Già il decreto salva-Italia aveva aumentato le aliquote
Con la manovra di dicembre l’aliquota contributiva dei lavoratori artigiani e commercianti era già stata aumentata all’1,3% nel 2012 e di 0,45 punti percentuali per ogni anno successivo fino a raggiungere nel 2018 il 24%. Adesso si va ad aggiungere, a partire dal 2016, altri 0,15 punti percentuali.
Le novità per i lavoratori precoci
Nella riformulazione dei relatori all’emendameto sulle pensioni i lavoratori precoci, cioè coloro che hanno iniziato a lavorare molto presto e che con le nuove norme sulle pensioni si ritrovano svantaggiati, non avranno nessuna penalizzazione se lasciano il lavoro con un’anzianità contributiva maturata fino al 31 dicembre 2017. I “precoci” sono coloro che lasceranno il lavoro con 42 anni di anzianità, prima di avere compiuto i 62 anni d’età (41 e un mese per le donne).
Vecchie regole per gli “esodati”
Per i lavoratori “esodati” la riformulazione dell’emendamento dei relatori aggiunge soltanto che potranno andare in pensione con le vecchie regole anche quelli che hanno firmato degli accordi collettivi di incentivo all’esodo, se sono stati stipulati da organizzazioni comparativamente più rappresentative a livello nazionale. Gli “esodati” sono i lavoratori che accettando incentivi economici dall’azienda in crisi si sono licenziati con la prospettiva di andare i pensione entro i successivi due anni e che con le nuove norme hanno visto svanire questa possibilità. Con la proposta dei relatori potranno invece accedere al trattamento pensionistico con le precedenti norme.
Ridotta a 6 mesi la proroga per l’intramoenia allargata
Novità in arrivo per i medici: la proroga di un anno dell’intramoenia allargata – che consente ai camici bianchi di svolgere la libera professione fuori dagli ospedali, in caso non siano disponibili spazi interni – è stata ridotta di 6 mesi. Il termine fissato non è più quindi il 31 dicembre 2012, bensì il 30 giugno 2012. È il risultato dell’approvazione di un emendamento del Pd al decreto Milleproroghe, firmato da Anna Margherita Miotto, Donata Lenzi, Gero Grassi e Luciana Pedoto. Sempre in materia di libera professione intramoenia allargata (Alpi), è stato approvato un altro emendamento, anche questo a firma Pd, che riduce di due anni i termini per la costruzione degli spazi da dedicare alla libera professione nelle aziende. La scadenza, fissata inizialmente nel testo originale del decreto al 31 dicembre 2014, passa ora al 31 dicembre 2012. Ad oggi, sono 8 le Regioni che hanno realizzato il 100% del programma e che si sono dotate degli spazi ad hoc: Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Basilicata, Sardegna, Provincia autonoma di Trento e provincia autonoma di Bolzano.
fonte: ilsole24ore.com – 20 gennaio 2012