I senatori Ghedini e Passoni: «La modifica è chiaramente riferita ai termini per l’impugnazione per tutti i contratti, anche quelli a termine e di collaborazione»
(ASCA) – Roma, 26 feb – ”Vediamo che continuano ad essere accreditate interpretazioni della norma milleproorghe, che differisce al 31 dicembre 2011 i nuovi termini per l’impugnazione dei licenziamenti, assolutamente fuorvianti. La volonta’ dei presentatori dell’emendamento, accolto dal governo e approvato all’unanimita’ dalle commissioni e poi recepito da tutti i testi del maxi emendamento sottoposti al voto del Parlamento, e’ assolutamente chiara e riferisce la modifica alla totalita’ delle fattispecie di cui all’articolo 6 della legge 604/66. La modifica interviene direttamente sulle disposizioni della legge modificata dal ‘collegato lavoro’ ed e’ chiaramente riferita ai termini per l’impugnazione di tutti i contratti, anche di quelli a termine o di collaborazione”. Lo dicono i senatori del Pd Rita Ghedini ed Achille Passoni riferendosi ad ordini del giorno della maggioranza sui termini per l’impugnazione dei licenziamenti.
”Appare chiaramente pretestuoso e politicamente censurabile – proseguono i due senatori – questo tentativo di ripristinare ex post gli intenti del ministro Sacconi, contro la volonta’ del Parlamento e in palese contrasto con la tutela dei lavoratori piu’ deboli a cui e’, chiaramente, indirizzata prioritariamente la necessita’ di protezione. Si tranquillizzi il ministro – concludono i due senatori del Pd – la sua volonta’ sara’ comunque attuata, solamente un po’ piu’ in la”’