Proroga in vista per i 40mila precari e conferma della validità delle graduatorie per tutto il 2017 nella Pubblica amministrazione. Più tempo per il doppio binario cartaceo e informatizzato del Sistema integrato di tracciabilità dei rifiuti (il Sistri) con il contestuale congelamento delle maxisanzioni per chi non si adegua. Riapertura della possibilità di effettuare colloqui preventivi ai detenuti per prevenire attentati terroristici.
Ci sarà tempo fino al 31 marzo per i bilanci degli enti locali e mentre la riscossione locale spontanea debutterà solo dal 1° luglio del prossimo anno. Riscrittura del calendario delle comunicazioni Iva in relazione alla trasmissione dei dati sulle fatture emesse e inviate. Possibile rinvio del termine del 27 dicembre (già sospeso dalla Consulta fino al 12 gennaio) entro cui le Popolari devono trasformarsi in Spa. Sono alcune delle misure intorno alle quali sta prendendo corpo il Dl Milleproroghe di fine anno, che sarà presentato al Cdm convocato domani alle 9:30.
Ma vediamo nel dettaglio. Per la Pubblica amministrazione si va verso il salvataggio dei 40mila precari, che vedrebbero terminare il loro rapporto di lavoro come effetto delle regole introdotte dal Jobs Act che di fatto impongono un addio ai contratti di collaborazione a partire dal 2017. L’ipotesi è quella di un prolungamento della durata. Così come si dovrebbe intervenire sul capitolo graduatorie già prorogate dalla legge di bilancio ma per le quali occorre definire i parametri per lo scorrimento in modo da consentire a ogni amministrazione di attingervi. E si dovrebbe consentire ai Centri per l’impiego di mantenere i contratti di collaborazione mentre andrà verificata la possibilità di intervenire con uno sblocca-assunzioni per la Croce rossa.
Sul fronte enti locali in vista la proroga al 31 marzo dei bilanci: una proroga considerata dal Governo non più negoziabile. Si torna poi a discutere della proroga dei contratti a termine per Province e città metropolitane con la deroga al tetto massimo dei 36 mesi. Mentre una delle ultime novità è il differimento di sei mesi per il debutto della riscossione locale spontanea (non coattiva) delineato dalla conversione del decreto fiscale collegato alla manovra.
Capitolo rifiuti. Per il Sistri la quarta proroga di fila è quasi obbligata considerata la querelle giudiziaria sorta successivamente alla gara per la gestione. Nonostante l’appalto sia stato aggiudicato la scorsa estate, il contratto non è stato ancora firmato per effetto di un’ordinanza del Tar Lazio basata su un ricorso relativo ai criteri utilizzati per l’aggiudicazione della gara presentato dal raggruppamento temporaneo d’imprese arrivato secondo nella procedura di aggiudicazione. A novembre è stata discussa l’istanza cautelare e i giudici amministrativi hanno fissato per il prossimo 25 gennaio la decisione nel merito. Si va quindi verso la conferma anche per il 2017 del doppio regime per i rifiuti speciali che prevede la registrazione sia cartacea che informatizzata. Questo porta con sé anche lo stop alle sanzioni per il mancato adeguamento alle procedure di tracciamento informatizzato.
Per quanto riguarda il fisco le comunicazioni Iva relative ai dati delle fatture dovrebbero scendere da tre a due per il 2017 con il primo invio a metà settembre.
Il Milleproroghe toccherà anche i versanti sicurezza e giustizia. Da un lato c’è la riapertura dei colloqui preventivi antiterrorismo, dall’altro si discute sulla questione della permanenza in servizio fino al termine dell’anno per i magistrati che compiono 70 anni di età.
A tenere banco, poi, è ancora il tema dell’istallazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore nei condomini, il cui termine scadrebbe il 31 dicembre. Confedilizia ha chiesto una proroga per evitare che scattino le sanzioni da 500 a 2.500 euro per ciascuna unità immobiliare che non si è adeguata. Non è escluso che un differimento possa riguardare proprio l’entrata in vigore delle penalità (si veda Il Sole 24 Ore di ieri).
Nelle zone terremotate del Centro Italia, si va verso il prolungamento alla fine del 2017 per lo stop al pagamento delle rate dei mutui sugli edifici distrutti o resi inagibili dalle scosse e sulle attività commerciali ed economiche svolte in stabili danneggiati.
Il Sole 24 ore – 28 dicembre 2016