L’Aula della Camera ha votato in favore, con 310 voti di differenza, del rinvio del decreto Milleproroghe nelle commissioni Affari costituzionali e Bilancio. A chiedere formalmente il rinvio è stato Donato Bruno, presidente della commissione Affari costituzionali. «E” emersa l’esigenza di definire più compiutamente alcuni punti e in particolare alcune coperture finanziarie, nonchè di affrontare un numero circoscritto di punti», ha spiegato Bruno. «Considerata la complessità della questione, il comitato dei 18 ha ritenuto preferibile che i punti non ancora definiti siano affrontati nelle commissioni e il governo non si è opposto», ha riferito. I tempi non saranno comunque lunghi.
Bruno ha sollecitato «un breve lasso di tempo che consenta al governo di indicare anche le possibili coperture finanziarie». La decisione del rinvio per risolvere il nodo della copertura della norma sulle pensioni è stata presa dal Comitato dei diciotto su richiesta del Pdl, che e’ contrario all’aumento dei contributi previdenziali degli autonomi come copertura alle modifiche della riforma delle pensioni. «Il Governo – ha rilevato uno dei relatori, Gianclaudio Bressa (Pd) – ha dichiarato la propria disponibilità a rivedere la copertura che riguarda i precoci e gli ‘esodati’. Ha chiesto tempo perchè il ministro dell’Economia e’ impegnato all’Ecofin. Dato che la questione è politicamente rilevante abbiamo chiesto un breve rinvio». Ma ci sono anche altre criticità come la questione ASSI-Unire, la questione dei profughi libici e la questione dei lavoratori esodati delle aziende totalmente partecipate dello Stato. I lavori dovranno comunque essere completati entro la mattinata di domani.
Intanto è in bilico la modifica alla riforma delle pensioni introdotta nel Milleproroghe. E c’é chi chiede che la norma sia eliminata dal provvedimento. Giuliano Cazzola, deputato del Pdl, sottolinea che «anzichè scervellarsi a trovare una diversa copertura, dopo l’autogol sull’aumento dei contributi ai lavoratori autonomi, sarebbe meglio sopprimere la norma sostanziale poichè è corretto, coerente ed equo che sia applicata una modesta penalizzazione economica, come previsto dalla riforma Fornero, a quanti vanno in pensione anticipata prima di 62 anni di età».
L’abc del decreto Milleproroghe
24 gennaio 2012