Verso la revisione delle linee guida sull’identificazione dei cani. Ma la Regione Veneto si “dimentica” di convocare il SIVeMP. Il 7 febbraio scorso il dirigente dell’Unità di progetto veterinaria, Giorgio Cester, ha indirizzato una comunicazione ai servizi veterinari delle Usl e agli Ordini provinciali, in cui fornisce chiarimenti sulla distribuzione dei microchip. Nella nota si ricorda la gara d’appalto con cui era stata aggiudicata la fornitura di microchip alla ditta Opv spa al prezzo unitario di 1,09 euro + Iva. «Tale contratto risulta attualmente in essere e vincolante per i Servizi veterinari della Regione Veneto» recita la nota. E prosegue: «Si ritiene che i veterinari liberi professionisti possano acquisire i lotti di microchip per l’identificazione dei cani dalle Ulss della Regione Veneto, con le modalità di pagamento stabilite da ciascuna Ulss».
Cester annuncia anche un incontro, convocato il 16 febbraio prossimo per valutare le modifiche da apportare alle linee guida regionali sull’identificazione dei cani cui sono invitate le rappresentanze degli Ordini, del Sivelp e dell’Anmvi. «Non comprendiamo perchè non sia stato convocato anche il Sindacato dei veterinari di medicina pubblica, la sigla maggiormente rappresentativa della categoria e dei veterinari Asl – commenta il segretario regionale Roberto Poggiani -. Anche tra gli iscritti del SIVeMP ci sono colleghi che si occupano di identificazione di cani, sia per la loro attività istituzionale che, in altri casi, per quella libero professionale. E perchè poi è stata invitata all’incontro solo un’associazione scientifica e non le altre?».
Come si ricorderà a fine 2011 la Regione aveva comunicato l’impossibilità di finanziare per il 2011 l’acquisto dei microchip per l’identificazione dei cani, con una nota indirizzata ai servizi veterinari e agli ordini provinciali. In base alle linee guida approvate nel 2004 (delibera 877 del 6 aprile 2004), fino ad allora era previsto che presso i servizi veterinari territoriali venissero consegnati su richiesta gratuitamente ai veterinari libero professionisti i microchip. Ora la necessità di rivedere quelle linee guida.
a cura di c.fortunati – 9 febbraio 2012 – riproduzione riservata