E’ chiaro ed evidente che si tratti di un avvertimento. Un’intimidazione in piena regola, quella perpetrata a danno di un fuoristrada di proprietà di un veterinario dipendente dell’Asp 5 di Messina, impiegato presso Unità Operativa semplice di Sanità Pubblica Veterinaria di Mistretta.
Il medico zooiatrico impegnato sul territorio per il risanamento degli allevamenti dalle malattie infettive e parassitarie, nel tardo pomeriggio di ieri, tornando a riprendere il fuoristrada, parcheggiato in prossimità di un incrocio in aperta campagna, a ridosso della strada che collega Castel di Lucio a Gangi, ha avuto l’amara sorpresa di trovare due ruote della sua jeep parcheggiata completamente a terra, recise, presumibilmente, con un coltello.
Un’intimidazione compiuta con l’intento di bloccare l’operatività del medico veterinario che ha il compito di proporre il sequestro dei capi infetti, qualora dagli esami sierologici dovesse emergere la presenza di animali positivi a brucellosi, leucosi bovina o tubercolosi, segnalando il tutto al sindaco del comune in cui ricade l’azienda, il quale deve disporre l’isolamento degli animali malati dal resto dell’allevamento ed il successivo abbattimento degli stessi.
Un piano aziendale di risanamento definito, in fin dei conti, dal veterinario che materialmente si occupa dei controlli ed approvato dal Servizio Veterinario competente per territorio che, chiaramente, non può piacere a molti allevatori i quali spesso, subiscono la decimazione di capi e una perdita dal punto di vista economico. Il controllo zoiatrico, per molti costituisce un problema, come un problema, probabilmente, costituisce il medico veterinario che fa il proprio dovere, non va incontro all’allevatore, rifiutando l’inaccettabile suggerimento dello stesso di effettuare i prelievi su un animale già dichiarato sano.
Il medico dell’Asp, conosciuto in tutto l’hinterland come una persona mite, retta ed equilibrata, con l’intimidazione subita paga la colpa di portare avanti con onestà e dedizione la professione veterinaria. Una triste ed amara constatazione che interessa chiunque sia deputato al controllo degli allevamenti, della macellazione e della distribuzione delle carni animali e del pesce.
Uno stato di disagio, che oramai da parecchi anni, investe i medici veterinari del Servizio Sanitario Nazionale nel corso delle loro attività di prevenzione e controllo a tutela della salute pubblica. I carabinieri della stazione di Castel di Lucio indagano su quanto accaduto per cercare di risalire agli autori del gesto.
Nebrodi News – 19 luglio 2017