Sono molto promettenti i test del nuovo vaccino sperimentale, con Dna sintetico, sviluppato contro la sindrome respiratoria mediorientale. Per la prima volta infatti è riuscito a rendere immuni gli animali. Una buona notizia, soprattutto considerando che la malattia continua a diffondersi. In Arabia Saudita ieri le autorità hanno deciso la chiusura del reparto di emergenza di uno ospedale della capitale dopo che 46 persone sono rimaste contagiate.
La sperimentazione del vaccino, coordinata da David Weiner della Perelman School of Medicine dell’università della Pennsylvania e dal National Institutes of Health, è stata condotta su scimmie e cammelli. Il vaccino, dato a dei macachi Rhesus 6 settimane prima di essere esposti al virus (che appartiene alla famiglia dei coronavirus, della stessa famiglia della Sars e del raffreddore) si è dimostrato efficace offrendogli una protezione completa dalla malattia. Ha inoltre generato degli anticorpi potenzialmente protettivi nel sangue dei cammelli, che si ritiene siano stati la principale fonte di contagio del virus in Medio Oriente. Un risultato possibile dopo le lezioni apprese dai ricercatori con il virus della Sars, che nel 2003 colpì più di 8mila persone e ne uccise 700.
Secondo i ricercatori, sul campo il vaccino potrebbe contribuire a far calare la diffusione del contagio da persona a persona nel caso di un’epidemia e proteggere gli operatori sanitari e le persone esposte al virus. ”Questo semplice vaccino sintetico – spiega Karuppiah Muthumani, primo autore dello studio – può superare importanti limitazioni di produzione e sviluppo e inoltre, essendo non-vivo, non pone rischi di contagi involontari”.
Dal 2012 il virus Mers-Cov ha colpito più di 1400 persone e ne ha uccise 483. Gli ultimi dati sono quelli che arrivano dall’Arabia Saudita, dove le autorità del Paese hanno deciso di chiudere il reparto di emergenza del King Abdulaziz Medical City, uno degli ospedali più grandi di Riyadh, dopo che almeno 46 persone, tra cui 15 operatori sanitari, hanno contratto il virus nella struttura. Il reparto rimarrà chiuso almeno per due settimane, e i pazienti che vi erano ricoverati sono stati trasferiti in altri ospedali. Tra i Paesi più colpiti da questa malattia c’è l’Arabia Saudita, ma il virus si è diffuso in Medio Oriente, Europa e Stati Uniti. Tra i suoi sintomi ci sono febbre, problemi respiratori, polmonite e insufficienza renale.
Altri 7 casi di Mers in Arabia Saudita. Riyadh adotta misure per contenere diffusione del virus
Ministero della Salute dell’Arabia Saudita ha annunciato che il numero di persone sotto trattamento per il virus MERS è salito a 65 per l’aggiungersi di sette nuovi casi segnalati con il ricovero di altrettanti pazienti al King Fahd Hospital della capitale Riyadh.
Il sottosegretario per la salute pubblica Abdulaziz Bin Saeed ha reso note le misure adottate per contenere la diffusione del virus ed ha informato che 53 persone, tra cui quattro medici, hanno contratto il virus in ospedale ed ha aggiunto che 17 dei pazienti sono morti.
Ansa – 26 agosto 2015