Il Cavaliere andrà alla Camera e al Senato. Giovedì si terranno gli incontri con le parti sociali. Il ministro Sacconi: “Vogliamo condividere le responsabilità degli attori istituzionali, economici e sociali per la crescita dell’economia e dell’occupazione”.
Articolo su Italia Futura stronca la manovra. L’opposizione: “Via Berlusconi”
ROMA – Tutto in 48 ore. Da mercoledì a giovedì. Con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che, come chiesto dalle opposizioni, sarà alla Camera e al Senato per un’informativa sulla crisi economica. Il giorno dopo, alle 11, il governo vedrà le parti sociali 1 firmatarie del patto contro la crisi (ma la presenza del presidente del Consiglio all’incontro resta incerta). Le stesse parti sociali che, nel pomeriggio dello stesso giorno, vedranno i rappresentanti dell’opposizione (stamattina il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha sentito il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, il presidente della Abi Giuseppe Mussari e i leader sindacali della Cgil e della Cisl Susanna Camusso e Raffaele Bonanni). Sfuma così la possibilità di un incontro e di un tavolo unico governo-parti sociali-opposizioni.
“Dopo l’approvazione della manovra,Il governo avvia il confronto con le parti sociali con lo scopo di condividere in particolare le responsabilità degli attori istituzionali, economici e sociali per la crescita dell’economia e dell’occupazione” dice il ministro del Welfare Maurizo Sacconi. Che sul Corriere fissa un’agenda di 5 punti per il confronto.
Positiva la reazione dei firmatari del patto. “La politica e le istituzioni sembrano aver preso atto del grave rischio che corre il nostro paese ed hanno aperto la porta del confronto sugli
interventi da fare – dice il presidente di Confesercenti, Marco Venturi – La coesione fra istituzioni, politica e parti sociali diventa fondamentale per affrontare una situazione complessa e compromessa”.
La situazione, però, resta tesa. Così come non cessano gli attacchi all’esecutivo. “La manovra varata in gran fretta dal governo fa tornare alla memoria gli anni Ottanta, periodo terribile per la finanza pubblica italiana ed è triste osservare che dopo vent’anni nulla è cambiato, la spesa corrente continua ad aumentare e per farvi fronte si ricorre, esattamente come negli anni ottanta, ad aumenti delle entrate attraverso provvedimenti estemporanei (accise, ticket, etc…) Nella totale assenza di una politica economica di largo respiro” si legge in un editoriale ospitato da ‘Italia Futura’, il sito della fondazione presieduta da Luca Cordero di Montezemolo.
Dall’opposizione, intanto, viene rilanciata la richiesta di dimissioni di Berlusconi. “E dopo nuove elezioni a novembre” dichiara in una nota Massimo Donadi, presidente dei deputati dell’Idv. Ma il governo non ci sta. E, per bocca del ministro Roberto Calderoli rilancia la sua iniziativa di un campus estivo per stimolare maggioranza e opposizione a lavorare anche in agosto a possibili rimedi per la crisi economica. Proposta già bocciata dal Pd: “Hanno avuto tre anni per affrontare i problemi, adesso è tardi”.
Repubblica.it – 1 agosto 2011