Nei primi tre mesi del 2012 le nuove pensioni liquidate per i lavoratori usciti dal pubblico impiego sono state 11.753 con un calo del 32,1%% rispetto allo stesso periodo del 2011. È quanto emerge dai dati Inps ex Inpdap, secondo quanto riferisce l’Ansa: l’età media di uscita dal settore è cresciuta da 60 a 61,4 anni. La diminuzione delle nuove pensioni liquidate e l’incremento dell’età media di pensionamento nei primi tre mesi del 2012 sono l’effetto della «finestra mobile» introdotta dal Governo Berlusconi nel 2012 (12 mesi di attesa una volta raggiunti i requisiti per il pensionamento), della stretta sui requisiti per l’accesso alla pensione di anzianità ma anche dell’innalzamento dell’ età di vecchiaia per le donne del pubblico impiego (nel 2011 è passata a 61 anni ai quali aggiungere comunque l’anno di finestra mobile).
Per quest’anno ancora non si sentiranno gli effetti della riforma Fornero poichè nel 2011 escono dal lavoro coloro che hanno raggiunto i requisiti nel 2011.
L’età media che nel complesso è nel primo trimestre 2012 a 61,4 anni è però molto differenziata a seconda dei comparti del pubblico impiego. Negli enti locali l’età media di uscita è a 62 anni, per gli insegnanti a 61,2, per medici e veterinari a 62,9 mentre nello Stato centrale è a 59,8 anni. In particolare poi i magistrati escono in media a 69,3 anni, i lavoratori dell’università a 63,8 anni mentre nei corpi di polizia il pensionamento si raggiunge in media a 55,3 anni (57,4 anni nelle Forze armate).
Il Messaggero – 26 aprile 2012