Il settore dell’acquacoltura ha conosciuto negli ultimi anni una forte espansione, tanto che oggi la quota di pesce allevato ha superato quella del pescato. L’aumento della popolazione mondiale, con la domanda crescente di proteine animali, e l’esigenza di proteggere gli ecosistemi naturali, richiedono un’acquacoltura praticata in modo responsabile e sostenibile, attenta in primo luogo allo stato di salute e benessere degli animali.
Sono questi i temi portanti del Workshop “WOAH National Focal Points for Aquatic Animals”, dedicato all’acquacoltura europea, in programma da oggi fino al 20 ottobre a Chioggia, presso l’Auditorium San Nicolò. L’evento è organizzato dall’Organizzazione mondiale della sanità animale (WOAH) in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) e ospiterà rappresentanti ed esperti provenienti da oltre 50 paesi europei ed extra-europei.
Il workshop servirà a fare il punto della situazione sugli aspetti tecnici di gestione degli allevamenti di pesci e molluschi bivalvi, in particolare sull’applicazione delle misure di controllo delle malattie e degli standard di biosicurezza e di benessere animale negli allevamenti ittici. Un altro tema importante è costituito dall’uso prudente e responsabile degli antimicrobici in acquacoltura, cruciale per ridurre al minimo lo sviluppo della resistenza agli antibiotici e garantire la salute degli animali acquatici.
“Questo meeting rappresenta un appuntamento importantissimo per l’acquacoltura europea ed essere riusciti a portarlo qui in Italia è per noi motivo di orgoglio” ha dichiarato in conferenza stampa la Direttrice generale dell’IZSVe Antonia Ricci. “Innanzitutto perché il nostro Paese è uno dei più importanti produttori a livello europeo nel settore dell’acquacoltura, e poi perché il Nordest contribuisce con il 50% alla produzione nazionale, soprattutto con molluschi bivalvi, trote, branzini e orate. L’acquacoltura sta affrontando in questi anni una serie di sfide epocali: cambiamenti climatici, sostenibilità e benessere animale, abbiamo bisogno di strategie in grado di sostenere le produzioni, ridurre l’impatto ambientale, garantire la biosicurezza degli allevamenti ed il benessere degli animali, anche attraverso l’uso prudente degli antibiotici e l’utilizzo dei vaccini.”
Mauro Armelao, Sindaco di Chioggia: “Grazie all’Istituto Zooprofilattico per aver scelto Chioggia come sede per questo importante evento internazionale che richiama in città scienziati di pregio mondiale. La pesca rappresenta, con il turismo, il primo settore economico del nostro territorio. Con le nostre circa 300 imbarcazioni, quella chioggiotta è tra le prime flotte pescherecce d’Italia, va da sé che tematiche come quelle affrontate dagli esperti nel corso di questo workshop sono per noi fondamentali. Eventi come l’arrivo del granchio blu nei nostri mari rappresentano una minaccia per la nostra economia e anche per l’ambiente. Mettersi attorno ad un tavolo e condividere dati e studi è la strada per arrivare a soluzioni condivise.”
Mario Latini, delegato dell’Ufficio sub-regionale per l’Asia Centrale del WOAH: “L’Italia è uno dei paesi trainanti nel settore dell’acquacoltura in Europa, e ha quindi un ruolo peculiare nel favorire il confronto e la collaborazione fra diverse realtà internazionali, in funzione del controllo delle malattie e dell’uso responsabile degli antibiotici, impegni che sono al centro della strategia WOAH per l’acquacoltura e che richiedono il fondamentale supporto tecnico degli Istituti Zooprofilattici per quanto riguarda la ricerca, la formazione e l’applicazione delle norme.”
Giuseppe Arcangeli, direttore del Centro di referenza nazionale per le malattie dei pesci, molluschi e crostacei, IZSVe: “Stiamo vivendo un momento di sfide molto importanti, come per esempio la grave problematica del granchio blu, ma anche meno recenti come la carenza di seme naturale nelle vongole veraci, soprattutto qui in Veneto, e i cambiamenti climatici e ambientali. Noi dell’IZSVe, come centro di ricerca, siamo chiamati a fare squadra con altri enti come l’Università, il CNR e l’Ispra, per capire le cause di questi fenomeni in cui si intrecciano varie componenti che dobbiamo saper leggere ed interpretare correttamente, per dare risposte efficaci. Per quanto riguarda il tema del benessere animale dei pesci stiamo puntando allo sviluppo dei vaccini come risposta preventiva all’uso degli antibiotici.”