Il Corriere del Veneto. La Conferenza delle Regioni ha dato ieri via libera unanime al Patto per la Salute 2019-2021. La dotazione del Fondo Sanitario Nazionale sarà di 114,4 miliardi per il 2019; 116,4 miliardi per il 2020; 117,9 miliardi per il 2021 (al Veneto spetta una quota dell’8%). «In questo documento c’è molto di Veneto – commenta il governatore Luca Zaia – soprattutto per quanto riguarda le risorse umane e la carenza di medici, con l’inserimento nei bandi degli specializzandi dal terzo anno, la possibilità di permanenza al lavoro dei medici con 40 anni di servizio che lo desiderino, ma anche la valorizzazione complessiva del personale infermieristico, e l’inserimento di risorse aggiuntive da introdurre nella contrattazione integrativa. Siamo soddisfatti». Il governatore rivendica di aver «smosso le acque» con le delibere dell’agosto scorso che scatenarono la dura reazione dei sindacati dei medici: «Se non ci fossero state quelle azioni, tanto coraggiose quanto ponderate, probabilmente non si sarebbero raggiunti questi risultati a livello nazionale. Ringrazio i colleghi delle altre Regioni che hanno voluto condividere questa battaglia nell’interesse della gente che paga le tasse e giustamente chiede un ritorno in termini di servizi di qualità». Gli fa eco l’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin: «Da lungo tempo abbiamo lavorato per individuare soluzioni e portare all’attenzione nazionale la gravità della situazione per quanto riguarda la carenza di medici, proponendo novità significative che ritroviamo nella parte riguardante le risorse umane. Questo Patto della Salute parla Veneto».
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