Modifica del Titolo V della Costituzione che ha fatto aumentare la spesa sanitaria e le diseguaglianze tra i cittadini delle diverse Regioni; «coerenza» tra il numero di iscritti alle facoltà di Medicina, gli accessi alle Scuole di specializzazione e gli ingressi nel mondo del lavoro, a garanzia di una formazione di qualità e di un inserimento dignitoso dei giovani nel mondo del lavoro; netta opposizione a un definanziamento lineare del sistema sanitario, che si traduce in una riduzione delle prestazioni ai cittadini e in un peggioramento sia delle condizioni di lavoro dei professionisti sia della sicurezza delle cure. È su questi tre punti che nell’immediato sindacati e associazione di medici e odontoiatri hanno deciso di dare battaglia con una mobilitazione generale. Si comincia a ottobre con gli “Stati generali della Professione medica e odontoiatrica” per proseguire con «un’iniziativa nazionale» a novembre, «a difesa di un sistema sanitario che risponda ai bisogni di salute dei cittadini». Per oggi convocato anche il Consiglio Direttivo Cosmed.
«Basta con i tagli» dicono i medici. E aggiungono che «è ora che il Presidente del Consiglio, così come ha annunciato di voler cancellare Imu e Tasi, dica agli italiani, una volta e per tutte, se intende o no mantenere in vita il Sistema sanitario, azionale, equo, solidale e universalistico, implementando i livelli di assistenza».
«Dobbiamo lavorare per un approccio nuovo alla Sanità – dice il presidente della Fnomceo, Roberta Chersevani – che non consideri più l’efficienza e l’equità come due concetti che viaggiano su binari contrapposti. Al contrario, devono procedere di pari passo, a sostegno dei principi di una professione equa, solidale e universalistica».
Intanto, tre punti. Ma, come si dice, chi più ne ha più ne metta. Dopo un duetto di riunioni con le società scientifiche – venerdì scorso – e con i sindacati – oggi – la Fnomceo riunisce sotto il suo ombrello le principali istanze dei medici. E annuncia lo stato di mobilitazione generale «dei medici italiani, in tutte le loro declinazioni e rappresentanze».
Un incontro affollato, e agitato visti i temi scottanti sul piatto – dalla riforma del Titolo V alle nuove regole in arrivo sulla responsabilità professionale, dalle sanzioni per i camici bianchi iper prescrittori alla stretta sui Ssr, dal precariato alla formazione fino al rebus delle “competenze”, per approdare alla nebbia sulla prossima legge di Stabilità, che potrebbe riservare più d’una (sgradita?) sorpresa – ha definito l’agenda e le prossime mosse. In ottobre si terranno quindi gli “Stati generali della Professione medica e odontoiatrica”, mentre per novembre si sta pensando a «un’iniziativa nazionale a difesa di un Sistema Sanitario che risponda ai bisogni di salute dei cittadini».
17 settembre 2015