A Torino si annuncia battaglia per la tre-giorni del consiglio nazionale che dovrà approvare la revisione del testo 2006. Oltre 300 emendamenti presentati alla documento base. Tra i 4 nuovi articoli quello sulle tecnologie informatiche. Stretta sui conflitti di interesse
Cambia il codice deontologico dei medici italiani, ma al consiglio nazionale che dovrà approvarlo si preannuncia battaglia. Quattro articoli in più e poi sì alle nuove tecnologie, ma il medico non dovrà mai rinunciare alla visita medica; più trasparenza in materia di sperimentazione scientifica; stretta sui conflitti di interesse; confermata la scomparsa della parola “paziente” in virtù della dicitura “persona assistita”. Questi sono solo alcuni dei punti contenuti nell’ultima bozza con gli emendamenti, anticipata dall’agenzia Ansa, del nuovo Codice deontologico dei medici (che sostituisce quello del 2006) all’esame del Consiglio nazionale della Federazione nazionale ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) che si aprirà a Torino il 16 maggio.
Tre giorni di lavori – L’approvazione definitiva è prevista per domenica 18 maggio, al termine di quella che si preannuncia una tre giorni di confronto molto intensa, se non altro perché all’ordine dei lavori ci sono oltre 300 emendamenti al testo base, presentati da 35 ordini provinciali. Nello specifico, il nuovo Codice per la professione medica conterrà quattro nuovi articoli attinenti la medicina ‘potenziativa’ (ovvero quelle tecniche mediche per migliorare non solo la salute ma le prestazioni generali di un individuo, dalla vista alle performance sportive), quella militare, le tecnologie informatiche e l’innovazione nell’organizzazione sanitaria. Oltre a queste novità, però, il codice presenta una generale revisione dei 75 articoli del Codice del 2006.
I nuovi articoli – Il primo riguarda la medicina ‘potenziativa’. Si prevede l’introduzione del consenso informato, ma in questo caso la bozza presenta due ipotesi tra cui si dovrà scegliere, oltre al fatto che c’è anche qualche emendamento che ne chiede la cancellazione totale. Il secondo articolo riguarda le misure ad hoc per i medici militari, tenendo conto delle specifiche situazioni in cui operano.
La terza novità riguarda l’informatizzazione e l’innovazione sanitaria e contiene tutta una serie “precauzioni e prescrizioni” per l’utilizzo delle nuove tecnologie in sanità. Soprattutto, specifica come “il medico, facendo uso dei sistemi telematici, non può sostituire la visita medica, che si sostanzia nella relazione diretta con il paziente, con una relazione esclusivamente virtuale”. L’ultimo dei nuovi articoli tiguarda l’innovazione e organizzazione sanitaria in cui si sostanzia la collaborazione del medico all’interno dell’organizzazione sanitaria “al fine del continuo miglioramento della qualità dei servizi offerti agli individui ed alla collettività” ma “opponendosi a ogni condizionamento che lo distolga dai fini primari della medicina”.
La revisione del codice del 2006 – Se questi sono i nuovi articoli, la bozza contiene tuttavia molte altre modifiche, che, visto il numero degli emendamenti presentati (se ne contano 331), renderà la tre giorni di Torino sicuramente teatro di confronti serrati. Tra le variazioni annunciate, da segnalare quelle in materia di conflitto d’interessi che, attraverso una nota applicativa, prescrivono i comportamenti cui devono attenersi i medici nel campo della ricerca scientifica, l’aggiornamento e la formazione professionale, nonché nella prescrizione dei farmaci.
In particolare, sulla sperimentazione (con alcuni passaggi che sembrano evocare la vicenda Stamina) si prevede che “i medici operanti nei comitati etici per la sperimentazione sui farmaci (Ceff) e nei comitati etici locali (Cel) devono rispettare le regole di trasparenza della sperimentazione prima di approvarla per rilasciare essi stessi dichiarazioni di assenza di conflitti di interesse”. Infine, ci sarà dibattito anche in merito al cambio di terminologia: scompare la parola “paziente”, in virtù dell’espressione, che sembra essere più legata al concetto di ‘cittadino’, di “persona assistita”.
Repubblica.it – 15 maggio 2014