Cronica carenza di medici nelle strutture sanitarie padovane, bandi per le nuove assunzioni che vanno deserti e direzioni costrette a riorganizzare i servizi e contrattare orari aggiuntivi per il personale. Una situazione già al limite che in questo periodo viene ancor più compromessa per via delle ferie. L’Usl 6 Euganea aveva bandito due concorsi per iniziare a coprire i 12 posti vacanti di anestesisti negli ospedali della provincia. Ebbene, al concorso nell’ospedale unico della Bassa a Schiavonia non si è presentato alcun candidato. Nell’ospedale di Camposampiero un solo partecipante. Hai voglia a colmare il fabbisogno di una figura fondamentale per l’attività operatoria. «La carenza di specialisti è dovuta a una inadeguata programmazione ministeriale dei posti nelle scuole di specializzazione» il commento del direttore generale dell’Euganea Domenico Scibetta, «nonostante la Regione Veneto da anni si impegni a promuovere borse di studio aggiuntive. Il problema è avvertito da tutto il sistema sanitario come dimostrato dal fatto che i concorsi per professionisti ve dono un numero di partecipanti inferiore al bisogno o addirittura vadano deserti». L’Usl 6 garantisce comunque la piena funzionalità dei suoi ospedali: «Per sopperire alla carenza di medici anestesisti, oltre che a bandire a breve nuovi concorsi» assicura Scibetta, «stiamo adottando misure di riorganizzazione che consentano di mantenere i livelli di attività chirurgica».Insufficienti sono anche gli anestesisti in Azienda ospedaliera – che di sale operatorie ne ha 74 – tanto che la Regione avrebbe già accordato l’assunzione di diversi specialisti. Anche qui, con i salti mortali, sono garantiti turn over ed emergenze. Allo lov la situazione non è migliore: da settimane si sta contrattando per trovare la quadra sull’applicazione di orari aggiuntivi per sopperire alla carenza di anestesisti . I parlamentari del Pd hanno presentato un’interrogazione al ministro della Sanità: «A inizio giugno la direzione dell’Azienda ospedaliera ha comunicato la chiusura dei contratti di collaborazione libero professionale dei giovani medici specialisti. Questa decisione» accusano i deputati, «causata dalla mancata programmazione a livello regionale di un piano di assunzioni per mantenere l’organico medico in piena efficienza, rischia di danneggiare la qualità e la quantità delle prestazioni». Il Pd ha chiesto una verifica da parte del Ministero sulla programmazione socio-sanitaria regionale».
Il Mattino di Padova – 23 giugno 2017