Negli ospedali polesani mancano i medici. I concorsi sono andati praticamente deserti e l’Ulss deve così ricorrere nuovamente ai turni “a gettone”. Una esternalizzazione che ormai non è più una novità e non solo a Rovigo. In particolare, l’Ulss polesana si trova a far fronte a una carenza particolarmente preoccupante di camici bianchi nell’area del pronto soccorso. Ma anche nel reparto di pediatria dell’ospedale di Adria. Per quanto riguarda la prima emergenza, come si legge nella delibera del 2 marzo del direttore generale Antonio Compostella, la scelta è stata quella di esternalizzare il servizio che riguarda i medici del 118 per Trecenta e Adria.
MEDICI ESTERNALIZZATI Già a dicembre, si legge nella deliberazione «era stato evidenziato che, nonostante l’Azienda avesse utilizzato tutti gli strumenti di reclutamento ordinari per l’acquisizione di medici nelle aree più critiche, nel rispetto dei vincoli di spesa, la carenza di professionisti in talune specialità di rilevanza primaria, ha determinato una grave contrazione degli organici, in quanto agli avvisi/concorsi pubblici indetti, partecipa un numero di specialisti insufficiente a soddisfare il fabbisogno, non riuscendo, in certi casi, a garantire nemmeno il turn-over». E’ stata chiesta la disponibilità anche a candidati in graduatorie di altre discipline affini alla medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza, ma la risposta è stata negativa.
CARENZA DI ORGANICO Il 14 febbraio la direzione medica dell’ospedale di Rovigo ha messo in evidenza «la perdurante carenza dell’organico medico»: 4 medici non sostituiti e 1 assente per grave malattia su un totale previsto di 20. Ovvero, ne manca un quarto. Non solo, ma ad agosto e ottobre ne andranno in pensione altri due. E cosi, «al fine di garantire gli attuali livelli assistenziali, in attesa del reclutamento mediante procedure concorsuali, con un solo candidato al concorso espletato 1’8 febbraio», è stata intanto prorogata la convenzione già attiva con la ditta Medica Porto Viro. Una proroga che per il mese di marzo riguarda la copertura di 60 turni per un costo totale di 22.620 euro. Questo in attesa di indire una procedura negoziata per l’affidamento dello stesso servizio, ma per sei mesi, ad un costo di 135.720 euro, durante i quali si conta di riuscire a «indire procedura di gara sopra soglia comunitaria per l’esternalizzazione del servizio di medicalizzazione relativo all’emergenza territoriale 118 nei punti periferici di Trecenta e di Adria previa acquisizione di autorizzazione regionale».
PEDIATRIA AD ADRIA Le stesse carenze si registrano anche sul fronte della pediatria nell’ospedale di Adria, che ha portato ad indire una procedura per il conferimento di incarichi libero-professionali della durata di un anno ciascuno per la copertura di turni di guardia di 12 ore fino a concorrenza di massimo 25 turni mensili. Il compenso per ciascun professionista è di 600 euro lordi e onnicomprensivi per ogni turno di 12 ore. «La richiesta – si spiega – si è resa necessaria per la salvaguardia dei livelli essenziali di assistenza, tenuto conto che l’Azienda ha esaurito le proprie graduatorie di concorso e avviso pubblico e che non sono disponibili graduatorie di altre aziende, per la nota carenza di professionisti nella predetta disciplina».
Francesco Campi – Il Gazzettino – 9 marzo 2018