Marzio Bartoloni, Il Sole 24 Ore. La stretta sui gettonisti, i medici e gli infermieri esterni assoldati a costi spesso esorbitanti per coprire i buchi di organico negli ospedali, prevista nel decreto bollette potrebbe allentarsi. Il giro di vite voluto fortemente dal ministro della Salute Orazio Schillaci che si è trovato a dover arginare questo fenomeno esploso con molti abusi già molto prima che arrivasse al dicastero potrebbe prevedere una deroga temporanea per non lasciare i reparti ospedalieri scoperti e addirittura a rischio chiusura. Tra i 600 emendamenti piovuti ieri al provvedimento ora all’esame della Camera nelle commissione Finanze e Affari sociali potrebbe arrivare infatti il via libera a una modifica chirurgica che di fatto amplierà ancora la possibilità di affidare appalti per il periodo transitorio di 12 mesi non solo nei pronto soccorso (i servizi di emergenza-urgenza, gli unici per i quali il decreto prevede l’uso dei gettonisti) ma anche in altri servizi diversi. L’emendamento dovrebbe consentire anche la possibilità di una proroga dei contratti attualmente in essere per i gettonisti.
I dettagli su questa modifica dovrebbero arrivare la prossima settimana quando si cominceranno a votare gli emendamenti: «L’intenzione- come fa sapere il presidente della commissione Affari sociali Ugo Cappellacci (Fi) – è quella di arrivare nella seconda settimana di maggio in aula per il primo via libera».
Del resto subito dopo l’approvazione della norma che prevede paletti strettissimi per ricorrere agli “esterni” pagati a gettone era arrivata da più parte la richiesta di una exit strategy graduale: gli ultimi sono stati i pediatri della Sip (Società italiana pediatria) che nei giorni scorsi hanno ricordato come «la stretta decisa dal governo sul ricorso ai pediatri a gettone è giusta e condivisibile, ma occorre trovare una strategia di uscita per garantire la sopravvivenza di molti reparti di Pediatria».
Il ministro Schillaci però ha rivendicato ancora una volta il pugno duro sui gettonisti sul quale non vuole arretrare: «Il provvedimento che abbiamo effettuato è una cosa alla quale forse qualcuno ha dato poca importanza. Dovevo arrivare io e scoprire che c’erano medici pagati 3 o 4 volte di più? Prima non se ne era accorto nessuno? Eppure questo fenomeno esisteva da un anno e mezzo. Perché – si è chiesto ieri Schillaci – si è dovuto pagare 3 volte di più delle persone per farle lavorare nel sistema pubblico? I gettonisti esistevano da un anno e mezzo».
Sempre ieri il ministro è intervenuto anche sullo stop all’obbligo delle mascherine in ospedale previsto fino al 30 aprile: oggi si riuniranno gli esperti per valutare gli ultimi dati sul Covid – contagi e morti sono in costante calo da settimane – e dunque – (come anticipato sul Sole 24 Ore del 15 aprile) «sicuramente andremo verso un allentamento della morsa che non riguarderà però tutti i reparti». L’idea infatti è quella di mantenere l’obbligo nei reparti «per i pazienti a rischio e immunodepressi», ha chiarito ancora Schillaci.