Rimborso record ai medici specialisti del periodo 1983-1991 per la mancata erogazione delle borse di studio: oltre 32 milioni di euro.
A stabilirlo il tribunale civile di Roma (con la sentenza n. 8427/2012 del 26 aprile), che ha condannato la presidenza del consiglio dei ministri a restituire a 700 professionisti la remunerazione loro spettante per tutta la durata del corso frequentato dopo la laurea; è stato così riconosciuto il risarcimento, visto che il giudice di primo grado, adeguandosi alla più recente giurisprudenza della Cassazione, ha dichiarato che il diritto non si era prescritto. Un successo, dunque, si è rivelata la class action promossa da Consulcesi, l’associazione che rappresenta oltre 30 mila camici bianchi provenienti da tutta Italia, e che da anni sostiene le rivendicazioni di studenti e professionisti dell’area medico-sanitaria.
Alla base della sentenza, che ha dato ragione ai medici che avevano frequentato le scuole di specialità della facoltà di Medicina e Chirurgia a partire dal 29 anni fa, e fino al 1991, e ai quali non era mai stato corrisposto il pagamento delle borse di studio, c’è «il mancato adeguamento dello stato italiano alle due direttive Cee, la n. 363 del 1975 e la n. 76 del 1982, che prevedevano un’adeguata remunerazione per il periodo di specializzazione dei medici».
ItaliaOggi – 28 aprile 2012