Il colosso Usa vince al Tribunale dell’Unione contro un’azienda di Singapore che aveva registrato il marchio MACCOFFEE. Confermato il giudizio dell’Ufficio per la proprietà intellettuale: prova a sfruttare impropriamente la notorietà dei fast food
Non avrai altro “Mc”, o “Mac”, all’infuori di quello dei due archi d’oro. Il Tribunale dell’Unione Europea ha stabilito che “la notorietà dei marchi di McDonald’s consente di impedire la registrazione, per i prodotti alimentari o le bevande, di marchi che combinano il prefisso ‘Mac’ o ‘Mc’ con il nome di un prodotto alimentare o di una bevanda”. Non ci potranno dunque essere, per vederla nell’ottica italiana, dei panini McSanDaniele o un MacCaffè da gustare comodo, corto e caldo come piace alla maniera napoletana.
La vicenda che ha portato a questa decisione risale al 2008, quando la Future Enterprises di Singapore, ha chiesto la registrazione del marchio dell’Unione MACCOFFEE per prodotti alimentari e bevande, che è stata accettata nel 2010 dall’Ufficio dell’Ue per la proprietà intellettuale (Euipo). A quel punto, l’azienda americana degli hamburger e del pagliaccio Ronald ha chiesto che venisse annullato quel marchio, oppnendovi il suo precedente McDonald’s, affiancato da altri 12 sigle che il colosso aveva registrato per servizi di fast food “e che contenevano gli elementi verbali ‘Mc’ o ‘Mac’ come prefisso”.
A tre anni di distanza, nel 2013, l’Ufficio ha dato ragione al colosso Usa, considerando la registrazione effettuata dalla Future Enterprises come un tentativo di sfruttare il traino della notorietà di McDonald’s per fare illecita pubblicità ad un proprio prodotto. Oggi, il Tribunale ha respinto il ricorso che l’azienda di Singapore ha provato a opporre alla decisione dell’Ufficio, confermando quindi quella sentenza.
Come si è arrivati a quella decisione? Secondo il Tribunale, “il marchio MACCOFFEE e i marchi protetti di McDonald’s presentano un certo grado di somiglianza fonetica e concettuale, somiglianza derivante dalla loro parte iniziale rispettiva, ossia gli elementi ‘mac’ e ‘mc'”. A questo punto, il Tribunale condivide anche la valutazione dell’Euipo per cui l’accoppiata “Mac” + nome di bevanda può portare il grande pubblico ad associare il MACCOFFEE “alla famiglia di marchi ‘Mc’ di McDonald’s e stabilire mentalmente un nesso tra i marchi in conflitto”. Considerando anche che c’è una somiglianza tra i prodotti denominati dai marchi in conflitto, visto che si rivolgono agli stessi consumatori, si conclude che “l’uso senza giusto motivo di MACCOFFEE trae indebito vantaggio dalla notorietà dei marchi di McDonald’s. Infatti, è molto probabile che MACCOFFEE si inserisca nella scia di McDonald’s per beneficiare della sua attrattività, della sua reputazione e del suo prestigio e sfrutti, senza compensazione economica, lo sforzo commerciale effettuato da McDonald’s per creare e mantenere l’immagine del suo marchio. Pertanto, vedendo il marchio MACCOFFEE apposto su prodotti strettamente connessi a quelli di McDonald’s, il pubblico di riferimento può stabilire mentalmente un nesso tra i marchi in conflitto e effettuare un trasferimento dell’immagine dei marchi di McDonald’s sui prodotti designati da MACCOFFEE”.
Anche questa decisione può essere impugnata, entro due mesi, davanti alla Corte. Intanto, il punto va assegnato al colosso Usa.
Repubblica – 5 luglio 2016