Dopo il via libera definitivo dato dal Senato lo scorso 26 ottobre, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato ieri la nuova legge elettorale. Firmata del capo dello Stato, la legge sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale e il giorno successivo entrerà in vigore. Il testo dovrebbe essere pubblicato la prossima settimana, quindi la legge Rosato al massimo entro la fine della prossima settimana entrerà in vigore. Anche se manca ancora un ultimo passo: la determinazione dei collegi uninominali e di quelli plurinominali sia alla Camera che al Senato. Una procedura dettagliata dalla legge Rosato stessa, che di fatto renderà pienamente operativo e utilizzabile il nuovo sistema di voto entro Natale.
Una volta pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo della legge Rosato, infatti, il governo avrà 30 giorni per disegnare i nuovi collegi uninominali e plurinominali. Quindi al massimo entro l’11 dicembre il testo governativo dovrà essere pronto. Lo schema di decreto sarà poi trasmesso alle Camere, dove le Commissioni parlamentari competenti avranno 15 giorni per esprimere il loro parere (che a questo punto dovrebbe arrivare prima della chiusura delle Camere per le festività natalizie). Se il parere non verrà espresso, varrà comunque il silenzio-assenso. Il governo potrà anche non uniformarsi al parere delle Camere e pubblicare lo stesso il decreto con i nuovi collegi, tuttavia dovrà inviare al Parlamento una relazione contenente una adeguata motivazione.
Il disegno dei collegi non sarà una operazione semplice, tanto che la stessa legge Rosato prevede l’ausilio di una commissione ad hoc, composta dal presidente dell’Istat (che la presiede) e da 10 «esperti in materia» senza però ulteriori oneri per lo Stato. I 232 collegi uninominali della Camera (con l’eccezione di quello della Valle d’Aosta, dei sei del Trentino Alto Adige e dei due del Molise, che sono già definiti) dovranno essere individuati in proporzione alla rispettiva popolazione. I collegi plurinominali che dovranno assegnare con metodo proporzionale gli altri 386 seggi (sono esclusi i 12 della circoscrizione estero) saranno formati dall’aggregazione di collegi uninominali ed eleggeranno, oltre i rispettivi deputati, un numero ulteriore di seggi non inferiore a tre e non superiore a otto. La popolazione di ciascun collegio (sia uninominale che plurinominale) non può andare oltre il 20% in eccesso o on difetto rispetto alla media. La stessa procedura andrà poi ripetuta al Senato.
La nuova legge elettorale sarà operativa, con tanto di nuovi collegi, al massimo prima di Natale. In contemporanea con il probabile via libera definitivo alla nuova legge di Bilancio 2018. Alla luce anche dell’uscita di Mdp dalla maggioranza, con l’ok alla manovra 2018 la legislatura sarà virtualmente finita. I tempi sono perfettamente sincronizzati per poter andare al voto il 4 marzo, ritenuta al momento la data più probabile. Il decreto del presidente della Repubblica, su deliberazione del Consiglio dei ministri, con la convocazione dei comizi elettorali, deve essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale non oltre il 45° giorno prima delle elezioni. Quindi entro il 18 gennaio se si voterà il 4 marzo. La data delle elezioni, quindi, potrebbe essere decisa dal Capo dello Stato (a cui per la Costituzione spetta l’indicazione, con proprio decreto, su deliberazione del Consiglio dei ministri) tra Natale e i primi giorni di gennaio
Il Sole 24 Ore – 5 novembre 2017