«Patrimoniale, condono e riforma delle pensioni: così ridurremo il debito fino al 25% in tre anni»
«E ora serve una «manovra straordinaria di 400-450 miliardi per abbattere il debito al 90%». Massimo Corsaro, vicepresidente vicario del Pdl alla Camera, rompe il silenzio sull’esigenza di un nuovo intervento.
È ineludibile una nuova manovra?
Non dal punto di vista del pareggio di bilancio che il decreto in approvazione garantisce per il 2013.
Intanto lo spread con i Bund vola, ve ne occuperete?
È questa la mia proposta. Fare una manovra straordinaria che affronti il tema ineludibile – questo sì – del sistema italiano: l’enorme debito pubblico che determina lo spread da record e toglie competitività. Abbiamo la necessità di mettere gli occhi sull’onerosità di un debito che pesa per il 120% sul Pil. Un fardello esploso dal 1982 al 1993 con l’aggravante che allora la crescita era ben più alta delle percentuali che ora oscillano sull’i per cento.
Sì ma i governi Berlusconi non se ne sono mai occupati né sembra che il premier voglia farlo ora..
Sì ma questa non sarebbe una correzione alla manovra chestiamo per approvare. Sarebbe un intervento eccezionale con un obiettivo strategico: ridurre di un quarto il debito e abbatterlo fino al 90 per cento. Solo il risparmio sugli interessi sarebbe di 23-24 miliardi, reinvestibili in spesa sociale, enti locali, senza contare la minore onerosità del debito residuo. Così chiuderemmo il cerchio di un’operazione che dal pareggio di bilancio arriva a erodere il debito riportando il Paese sui binari della competitività.
Ripeto, come convince Berlusconi?
Credo che in tutto il Pdl stia maturando una riflessione sulla necessità di darsi un obiettivo strategico per l’Italia e per le sue future generazioni.
Lei ha proposto una patrimoniale, una riforma delle pensioni e un condono : nell’ordine,come farà ad avere il sì del premier, quello di Bossi e accollarsi la responsabilità politica ed etica di un condono?
Certo, il condono è il passaggio eticamente più duro. Ma, vede, dopo la manovra il Parlamento discuterà la delega fiscale che punta alla semplificazione burocratica, alla riduzione a tre delle aliquote per andare verso un progressivo spostamento della tassazione dai redditi ai consumi. Il condono si porrebbe come la chiusura di una fase per stipulare un nuovo patto fiscale con i cittadini.
Scusi, ma come fate a battere l’evasione se continuate con i condoni? Perfino i condonati del 2002 non hanno pagato le rate e in questa manovra siete costretti a recuperarle.
Ha ragione e infatti impareremo dall’esperienza: mai più condono come quello a cui lei si riferisce. Si pretenderà il pagamento tutto e subito permettere le risorse a totale disposizione della riduzione del debito.
E su patrimoniale e pensioni?
Io stesso provo un imbarazzo culturale visto che la patrimoniale è una doppia tassazione ma si tratterebbe di una misura temporanea per un obiettivo straordinario.
A fronte di un condono l’imbarazzo aumenta?
È in ragione di un obiettivo che nessuno si è mai posto: liberare le generazioni future dal fardello del debito.
Ha già in mente l’entità?
Il target è la riduzione del 25% del debito: un’operazione che vale 40o-450 miliardi da spalmare in tre anni. Includendo, tra le misure, anche l’alienazione del patrimonio pubblico, immobiliare e delle partecipazioni.
L’ultimo scoglio, Bossi e le pensioni
L’idea è di allungare l’età fino alla media europea – 65, 67 anni – senza toccare di un euro né le pensioni future né quelle acquisite. Credo che Bossi si possa convincere.
Ilsole24ore.com – 13 settembre 2011