“Il mondo dell’agricoltura in Italia, nonostante tutto, è un mondo sano, che ha consapevolezza di cosa significa lavorare, sacrificarsi, produrre. Non chiede tantissimo allo Stato, chiede di non essere oppresso da norme che gli impediscono di fare bene la propria attività. Chiede allo Stato di essere protetto dalle aggressioni della concorrenza sleale e di un mercato del lavoro non rispettoso dei diritti dei lavoratori e delle stesse regole e imposizioni che vengono a subire i nostri agricoltori“.
Sono queste le dichiarazioni alla stampa del neo Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (MASAF) Francesco Lollobrigida che nella giornata di ieri ha incontrato, insieme ai due nuovi sottosegretari Patrizio Giacomo La Pietra e Luigi D’Eramo, i vertici delle quattro principali associazioni rappresentative del mondo agricolo, Cia, Coldiretti, Confagricoltura e Copagri, per dicutere delle priorità del settore.
“Abbiamo discusso delle priorità degli agricoltori in una fase di contrazione del mercato dovuta prima alla pandemia e poi al conflitto russo-ucraino – ha spiegato il Ministro – e trattato i provvedimenti di emergenza che occorrono, tra cui quello energetico su cui il governo ha già dato degli indirizzi sia in termini contingenti che strutturali che pongono l’Italia nella necessità di intevenire nel’emergenza ma anche “
Tra le priorità evidenziate c’è la questione energetica, su cui il governo, ricorda Lollobrigida, ha già dato degli indirizzi per intervenire non solo sull’emergenza ma anche su una prospettiva strategica che permetta di sfruttare al meglio le nostre potenzialità.
“Tutti hanno sottolineato la necessità di mettere al centro la sovranità alimentare, mettendo al centro l’imprenditore agricolo, come primo portatore d’interesse, e dall’altra parte il citttadino, che ha il diritto di avere cibo di qualità in cui sia chiara la filiera di produzione“.
Durante l’incontro sono poi state affrontate altre questioni fondamentali per il sostegno al settore agricolo, come la fiscalità, le accise e le imposte, e provvedimenti riguardanti l’Irpef. Si è parlato anche di fauna selvatica e dei problemi che crea per il mondo agricolo, temi su cui il Ministero si è ripromesso di ragionare in termini di strategie e non di emergenze.
“Se prima si parlava di eccedenze – ha dichiarato Lollobrigida – in alcuni settori specifici oggi si parla di rischio carestia a causa di scelte sbagliate fatte in passato che hanno messo l’agricoltura in condizione di non riuscire più ad essere competitiva, immaginando di poterci approvvigionare a basso costo da altre nazioni. E quando le altre nazioni decidono, o decidessero in futuro, di non garantire più le risorse primarie o quelle necessarie alla filiera per garantire la produttività si rischia di rimanere in ginocchio. Ce ne siamo resi conto in questi mesi, e abbiamo visto elevarsi in maniera esponenziale i prezzi di alcuni prodotti al consumo per l’aumento dei costi che il sistema produttivo non riesce ad assorbire e che trasferisce poi al cittadino.“
Altro tema su cui il Masaf si concentrerà è quello del contrasto alla concorrenza sleale. “Ciò significa – ha spiegato il Ministro – da una parte proteggere i prodotti a denominazione e dall’altra evitare che risorse pubbliche siano recepite indebitamente da soggetti poi avvantaggiati nel mercato rispetto ad agricoltori che fanno il loro mestiere seguendo le regole.“
“Il nostro primo impegno, anche a livello europeo, sarà difendere la qualità italiana, lo abbiamo fatto con un voto, insieme a Francia e Spagna rispetto alla promozione orizzontale, del quale siamo orgogliosi perché siamo usciti fuori dalla secca dell’astensionismo. La difesa del prodotto italiano è decisiva. Non c’è niente di autarchico o di protezionistico, esattamente il contrario. Noi vogliamo esportare, e farlo sempre di più, in un mercato sempre più grande con regole comuni in cui tutti abbiano il diritto di competere alla pari. Oggi non è così“.
“Abbiamo avuto la sostanziale unanimità delle associazioni sul contrasto all’ipotesi di immettere sul mercato il cibo sintetico come elemento anche di concorrenza, – ha concluso Lollobrigida – ma non solo, rispetto alle produzioni tradizionali delle quali ci fidiamo di più. Ma su questo attiveremo anche un confronto con il Ministero della Sanità per comprendere quali garanzie il cibo costruito in laboratorio possa dare“.