“Non è una legge di riforma è una legge di riordino e correzione che aggiorna la normativa attuale e traccia la rotta verso un nuovo sistema sanitario regionale non ancora definito.” Con queste parole Francesco Comi, Presidente della Commissione Sanità della Regione ha aperto la conferenza stampa che si è svolta ieri in Consiglio regionale, sulla proposta di legge della Giunta, approvata dalla Commissione, relativa alla modifica della legge regionale sulla riorganizzazione del Ssr.
10 NOV – Alla presenza dell’Assessore regionale alla Sanità, Almerino Mezzolani, Comi ha evidenziato i punti salienti del lavoro svolto dalla Commissione sulla proposta della Giunta regionale. “La legge – ha detto Mezzolani – di fatto sta dentro il percorso di riforma del sistema sanitario e traccia gli obiettivi di questo cammino. Nella legge si chiariscono e si distinguono le competenze degli organi politici eletti da quelli amministrativi. “La Giunta e il Consiglio regionale – ha detto Comi – avranno la funzione di indirizzo, programmazione, governo e controllo. Dipartimenti e Asur, avranno competenze gestionali. In particolare va sottolineato che alle Conferenze provinciali di Area vasta, composte da Sindaci e parti sociali, resta l’importante ruolo strategico del budget di Area vasta.”
Nessuna interferenza quindi ma piena distinzione tra organi politico elettivi e organi burocratico – amministrativi. Con questa nuova legge la politica non procederà più alla nomina dei Direttori di Zona e di Area vasta che saranno di competenza dei Direttori Asur. Le Aree vaste avranno poteri di gestione maggiore e saranno titolari della gestione del personale, della concertazione e della contrattazione decentrata integrativa. Gestiranno le relazioni sindacali, approveranno i budget di zona e saranno soggetti di riferimento per l’ottimizzazione dei servizi, per la programmazione integrata e per il coordinamento tra le zone.
Il Coordinatore di Area vasta sarà il titolare della gestione del personale. L’Agenzia regionale sanitaria non sarà soppressa per non causare un ulteriore aggravio nel bilancio regionale a causa dei recenti vincoli posti alla spesa corrente dalla finanziaria nazionale. Essa sarà ente strumentale del Dipartimento, luogo di integrazione socio – sanitaria.
Il sociale rimane nella sfera di competenza dei Comuni i quali sono i titolari della gestione a livello di ambito sociale. Il servizio delle politiche sociali mantiene una sua autonomia organizzativa e funzionale all’interno del dipartimento. “E’ un cammino importante – ha concluso Mezzolani – che evidenzia la volontà della Regione Marche si essere nell’ambito sanitario sempre all’avanguardia e tra le prime Regioni in Italia ad offrire un servizio attuale ed efficiente.”
quotidianosanita.it
10 novenbre 2010