«Accusa invero inconsistente». Si apre così la sentenza di assoluzione del Gup nei confronti di Renzo Marangon, che nel 2012 era stato denunciato dall’assessore regionale allo Sviluppo Isi Coppola per tentata estorsione. A dicembre c’era stata un’udienza preliminare con già la richiesta di archiviazione del pm, alla quale s’era opposta la controparte.
La denuncia risale all’ottobre 2012, ed è legata allo scontro infinito tra i due esponenti del centrodestra rodigino a seguito delle elezioni regionali del 2010. Isi Coppola denunciò ai carabinieri Marangon perché – a suo dire – questi avrebbe proposto ad alcuni esponenti del Pdl rodigino un patto: Coppola decada dall’incarico in cambio della cessazione del contenzioso civilistico con l’attuale assessore. Ed è proprio su quella vertenza civile – non ancora definita – che torna Marangon, esaurite le dichiarazioni di prammatica sulla soddisfazione per l’assoluzione e i ringraziamenti agli avvocati difensori Daniele Grasso e Mariagrazia Romeo.
Nel consultare la denuncia della Coppola, Marangon ha scoperto alcuni elementi per lui interessanti. «Ai carabinieri la signora che mi ha denunciato ha detto, tra le altre cose, che suo marito aveva firmato con l’imprenditore rodigino Giuliano Dondi un contratto d’affitto per l’Isi point in via Cavour a Rovigo da lei utilizzato per la campagna elettorale del 2010. Sentito dai militari dell’Arma nell’ambito dell’indagine sulla mia presunta estorsione, Dondi – prosegue Marangon – dice a verbale di aver firmato il contratto d’affitto per l’Isi point con la stessa Coppola». Marangon rileva «una contraddizione tra le due versioni, ma soprattutto una discrepanza con quanto sempre sostenuto dalla signora Coppola. Ovvero che tutti gli Isi Point attivati per le regionali del 2010 non erano stati affittati ma ceduti in comodato gratuito». Per ora comunque, nessuna controdenuncia per calunnia all’assessore regionale polesano: «Sentirò i miei avvocati», afferma Marangon.
Antonio Andreotti – Corriere del Veneto – 26 gennaio 2014