Una vendetta per un controllo in un allevamento o in un macello concluso con la scoperta di un’irregolarità e quindi un verbale? O un avvertimento? E chi aveva interesse a commissionare un’aggressione così brutale? Tutto quello che si sa, al momento, è che il veterinario dell’Asl (dalla recente riforma diventata Ats, Agenzia di tutela della salute) l’altra mattina è stato affrontato da due sconosciuti nel parcheggio di un macello di Pietole dov’era andato per fare un’ispezione di routine. Un agguato, a quanto pare.
I due aggressori hanno impiegato una manciata di secondi per concludere la loro azione. Pugni e calci, a ripetizione, finché il veterinario – di cui al momento non è stato reso noto il nome – è crollato a terra. Al pronto soccorso del Poma gli hanno riscontrato la frattura del setto nasale, oltre a lesioni ed ecchimosi di minore entità. «Guarirà in un mese» c’è scritto sul referto medico, girato agli investigatori della squadra mobile che ora si occuperanno delle indagini.
Viene naturale pensare che l’aggressione sia legata, più che a moventi di carattere personale, all’attività svolta dal professionista, in forza al dipartimento veterinario dell’Ats. Cosa che gli conferisce il compito di rilevare i livelli di rischio sanitario degli animali, di igiene della produzione zootecnica e di sicurezza alimentare. Questo era andato a fare ieri al macello che ha sede a Pietole. Semplicemente il suo lavoro. Ma non ha fatto in tempo. A due passi dalla sua auto è stato aggredito. Non una parola, a quanto pare, sarebbe uscita dalla bocca dei due sconosciuti che non erano lì per parlare. Il veterinario, aggredito a pugni, ha cercato di proteggersi ma un colpo lo ha raggiunto in pieno volto. Talmente violento da spezzargli l’osso del naso.
Sull’aggressione subita da un veterinario interviene il presidente dell’Ordine dei veterinari Angelo Caramaschi, a nome di tutta la categoria. “L’Ordine dei Veterinari della Provincia di Mantova condanna fermamente l’episodio ed esprime la piena solidarietà al Collega. Si tratta di un episodio gravissimo che ripropone un problema che ormai non riguarda più solo alcune zone d’Italia e sul quale di recente la Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari ha interessato il Ministero dell’Interno. Auspichiamo che le forze dell’ordine facciano presto chiarezza sulla vicenda e possano individuare rapidamente i responsabili, anche per garantire una maggiore tranquillità nei confronti di chi ogni giorno opera a tutela della salute e della sicurezza alimentare dei cittadini. Il fenomeno delle intimidazioni ai veterinari pubblici, il vandalismo e la violenza, sia fisica che verbale, non hanno alcun posto all’interno della professione e vanno fermamente condannati.”
Tratto dalla Gazzetta di Mantova – 5 marzo 2016