Gli ultimi, a finire sotto la lente della Guardia di finanza del Nucleo speciale spesa pubblica di Roma, sono stati 418 italiani residenti all’estero che percepivano da anni assegni di povertà non dovuti, che si aggiungono ai 1.844 i falsi poveri scoperti dalla Fiamme gialle nel primo semestre del 2012, insieme a 1.565 falsi invalidi, tutti cittadini che hanno percepito sostegni al reddito non dovuti, costati nel complesso all’erario oltre 60 milioni di euro.
Collaborazione Gdf-Inps
L’operazione che ha permesso di scoprire gli ultimi 418 “falsi poveri” nasce dalla collaborazione con l’Inps, incentrata sul monitoraggio e controllo di oltre 170mila prestazioni, che hanno permesso di individuare centinaia di posizioni sospette, poi verificate con indagini sul territorio affidate ai comandi provinciali Gdf. A carico dei truffatori, tutti denunciati alla magistratura, è scattato il recupero immediato di oltre 9 milioni di euro, mentre altri 2,5 milioni di euro sono il risparmio per l’Inps derivante dalla revoca dei benefici.
Evasione contributiva e prestazioni indebite
Commentando l’operazione sugli assegni sociali realizzata da Inps e Fiamme Gialle, il presidente dell’Istituto, Antonio Mastrapasqua, ha sottolineato come «La collaborazione per far emergere le irregolarità nella erogazione delle prestazioni previdenziali prosegue con grande successo: il lavoro congiunto ha permesso di scoprire numerosi casi di persone che percepivano gli assegni sociali pur risiedendo all’estero. L’individuazione di queste situazioni ha un valore sociale altissimo, perché consente notevoli risparmi non solo all’Inps, ma all’intera comunità». A conferma, i quasi 7 miliardi l’anno di crediti recuperati ogni anno dall’Inps contrastando l’evasione contributiva e, sul fronte delle prestazioni indebite e falsi invalidi, la revoca di circa 70mila assegni in due anni per prestazioni sociali non dovute.
Ilsole24ore.com – 7 agosto 2012