Al rallenty gli emendamenti del governo. Nel pomeriggio il premier Monti interviene nelle commissioni di Montecitorio
Monta la polemica sulle liberalizzazioni e avanzano al rallenty gli emendamenti del governo alla manovra, tanto che la discussione alla Camera, prevista per mercoledì mattina alle 10, potrebbe subire un nuovo rinvio. «È ovvio a tutti che non è possibile rispettare questo calendario – ha detto il presidente della commissione Finanze, Gianfranco Conte – e sono stati avviati contatti informali con il presidente della Camera Gianfranco Fini per prorogare l’avvio della discussione generale». Da parte sua Fini ha escluso nuovi ritardi: «Non ho alcuna intenzione di differire ulteriormente – ha detto – La manovra doveva andare oggi, è stata differita ma domani mattina sarà in Aula».
LA SERRATA DELLE FARMACIE TRADIZIONALI, L’ENTUSIASMO DELLE PARAFARMACIE – Tra le novità più attese, le modifiche sulla riforma pensionistica, quelle relative ai costi della politica e quelle sulle liberalizzazioni. L’ulteriore apertura del mercato dei taxi almeno per ora è stata congelata. Nessun dietrofront, invece, per le farmacie che non hanno gradito la decisione del governo di liberalizzare la vendita dei farmaci di fascia C distribuiti con ricetta medica anche nelle parafarmacie e nei supermercati . Forse già lunedì, ha annunciato FederFarma potrebbe scattare la serrata dei punti vendita tradizionali. Mentre dai parafarmicisti stanno arrivando in queste ore migliaia di fax a Palazzo Chigi con la richiesta a Monti di «non cedere alla pressione delle lobby».
PIU’ TEMPO PER LE RATE A EQUITALIA – Tra le altre novità in campo delle liberalizzazioni dovrebbe esserci lo slittamento dal 2012 al 2013 di tutte le norme relative, con l’eccezione appunto di quella delle farmacie. Vale a dire l’imposizione di distanze minime per l’apertura di esercizi e il divieto di aprirli in più sedi; la limitazione dell’esercizio di una attività economica ad alcune categorie o il divieto, nei confronti di alcune categorie, di commercializzazione di alcuni prodotti. Un aiuto arriva però per le aziende in crisi: via libera ad un emendamento che allunga di 72 mesi la possibilità di pagare le rate a Equitalia.
LE ALTRE MODIFICHE – Intanto alcune modifiche, molte di natura fiscale, passano il vaglio: un emendamento della Lega porta a 1.000 euro il limite per il pagamento cash risolvendo così il problema dei pensionati che viceversa sarebbero stati costretti a dotarsi di carta elettronica. E sempre sui pagamenti un altro emendamento, sempre del Carroccio, porta ad un massimo dell’1,5% la commissione che le banche possono chiedere ai commercianti in caso di pagamento elettronico. Si modifica la norma sul massimo scoperto e si affida direttamente al proprietario (e non ad Equitalia) la vendita degli immobili su cui grava un’ipoteca. L’incasso va ad Equitalia che storna la parte maggiore rispetto al debito allo stesso proprietario. Aiuti arrivano anche per le aziende in crisi di liquidità che potranno contare su un’ulteriore proroga di 72 mesi per i pagamenti a Equitalia. Infine non passa la dicitura «quoziente familiare» nella definizione della nuova Isee previsto nella manovra, ma l’indicatore terrà comunque conto dei figli, specie dal terzo in poi e delle persone disabili presenti in famiglia.
Corriere.it – 13 dicembre 2011