Il ministro delle Riforme e dei Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi ha posto, da parte del governo, la questione di fiducia alla Camera sul decreto Enti Locali. Come deciso già nella conferenza dei capigruppo della settimana scorsa, la votazione si terrà domani alle 12.
La settimana scorsa era arrivato il via libera da parte di Palazzo Madama: al Senato il provvedimento è passato con 163 voti a favore e 111 contrari. Sul decreto legge nei giorni scorsi si è accesa una dura polemica politica soprattutto per la parte riguardante i tagli alla sanità, osteggiata da gran parte dei governatori. Mentre la Corte dei Conti ha definito di “relativa efficacia” le norme sul trasferimento del personale della polizia provinciale e sulla modulazione delle sanzioni per il mancato rispetto dei vincoli del patto di stabilità per il 2014 contenute nel decreto legge.
Il Dl 78/2015 recepisce l’intesa con le Regioni per tagli da 2,35 miliardi di euro alla spesa sanitaria. Tagli che la ministra della Salute Beatrice Lorenzin continua a definire «risparmi» e che non smettono di far discutere. Con il M5S sul piede di guerra.
«Quella che comincia oggi a Montecitorio – ha scritto su Facebook il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio – è una settimana davvero cruciale, perché anche quest’anno il governo conserva le peggiori porcate per la prima settimana di agosto. Non contenti di aver assassinato la scuola pubblica, questa volta la vittima designata è la sanità: vogliono metterla in mano ai privati, a chi gli può ancora promettere fondi per le campagne elettorali e voti, e quindi tagliano in maniera indecente quella pubblica».
Nella mattinata è intervenuto in Aula il sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta, che ha sottolineato come, per la sanità, nel 2015 “sicuramente non c’è una lira di più ma non ci sono neanche soldi in meno. Il provvedimento non stabilisce tagli al settore ma somme ‘non erogate’ sulla base delle intese con le rappresentanze degli Enti locali”.
Ecco in estrema sintesi le norme principali per la sanità:
– Razionalizzazione 2,3 mld: Nessun taglio assicurano Governo e relatrice del provvedimento: solo una ‘razionalizzazione’ da 2,3 miliardi già decisa dalla conferenza Stato-Regioni ai primi di luglio.
– Assunzioni Aifa: 240 nuove assunzioni per l’Aifa nei prossimi tre anni.
– Obolo Giubileo’per pellegrini: Una sorta di “polizza Giubileo” da 50 euro che, sottoscritta dai pellegrini stranieri garantirà l’assistenza sanitaria pubblica senza altri costi.
– Assunzioni Giubileo: Per garantire l’ordine è autorizzata l’assunzione di 1.050 poliziotti, 1.050 carabinieri e 400 finanzieri e 250 vigili del fuoco.
– B&S Regioni rinegoziano contratti: I contratti per le forniture sanitarie vengono rinegoziati dalle regioni. Obiettivo è ridurre la spesa. Se non si raggiunge un accordo con i fornitori si potrà recedere dal contratto.
– Fatture al Mef: Le fatture per le forniture sanitarie dovranno essere trasmesse al Mef ed al ministero della Salute che predisporrà un Osservatorio nazionale sui prezzi dei dispositivi medici.
– Aziende a rischio se si sfora: L’eventuale superamento del tetto di spesa sanitaria regionale sarà posto a carico delle aziende fornitrici di dispositivi medici per una quota complessiva pari al 40% nel 2015, al 45% nel 2016 e al 50% decorrere dal 2017.
– Prezzo farmaci: Entro il 30 settembre 2015, l’Aifa conclude le procedure di rinegoziazione con le aziende farmaceutiche per la riduzione del prezzo di rimborso dei medicinali a carico del Servizio sanitario nazionale.
– Stop a prestazioni inappropriate: Meno analisi, risonanze e affini. Il decreto prevede che siano individuate “le indicazioni di appropriatezza prescrittiva delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale”. Viceversa il costo è a totale carico dell’assistito.
– Sanzioni antispreco: Se il medico convenzionato con il servizio sanitario fa prescrizioni inappropriate rischia una riduzione del trattamento economico accessorio.
– Medici potranno giustificare: Il medico potrà evitare le sanzioni sul salario accessorio in caso di prescrizioni inappropriate motivando le proprie decisioni.
3 luglio 2015