Salvo sorprese e in attesa di leggere il testo definitivo della manovra e del decreto semplificazione, per la sanità il 2019 sembra presentarsi con una dote di risorse ridotta all’osso. Nessun aumento straordinario del Fondo, pochi soldi per i contratti, nessuna risorsa per aumentare il numero delle borse di studio per le specializzazioni mediche e la medicina generale e nessuna risorsa in più per nuove assunzioni di personale. Ecco la situazione ad oggi a 72 ore dal termine ultimo per la presentazione della legge di bilancio.
Il ddl di legge di Bilancio è atteso, come da norma, entro il prossimo 20 ottobre. Al momento non esiste un testo definito e per capire cosa entrerà o meno nella manovra possiamo basarci solo su quanto emerso finora dalle comunicazioni del Governo al termine del Consiglio dei Ministri di lunedì scorso.
Al di là del “pasticcio” numero chiuso a medicina, le decisioni assodate che dovrebbero entrare in manovra al momento sono queste:
– Fondo sanitario nazionale 2019 di 114,4 miliardi, quindi un miliardo in più rispetto al 2018 che, parole del vice ministro Garavaglia “sarà quasi tutto assorbito dai contratti”;
– uno stanziamento aggiuntivo per i contratti sanità di 284 milioni;
– uno stanziamento di 50 milioni annui per combattere le liste d’attesa;
– l’“incasso” delle Regioni di 505 milioni derivanti dalla conclusione dei contenziosi con le aziende farmaceutiche per i rimborsi del payback dovuti a seguito dello sfondamento dei tetti di spesa.
Al momento queste sono le uniche poste sulle quali il Governo si è espresso ufficialmente.
Non è poi chiaro se vi saranno o meno le risorse per finanziare le borse di studio aggiuntive per le specializzazioni mediche e per la medicina generale di cui si è parlato molto negli ultimi tempi necessarie per far fronte alla carenza dei medici.
Dal ministero della Salute al momento non arrivano notizie “fresche” e questo sembra lasciar intendere che la trattiva è ancora in corso.
QUOTIDIANO SANITA
17 ottobre 2018