«In tre anni maggiori spese in tributi, balzelli e tasse varie. Mentre ci sarà un taglio netto al Pil generato in Veneto per 4 miliardi e minore capacità di spesa dei cittadini»
“La manovra cosiddetta “Salva Italia” creerà ai consumatori del Veneto un impatto negativo di circa 8 miliardi di euro nei prossimi 3 anni: maggiore spesa in tributi, balzelli e tasse varie che verrà incassata direttamente dallo Stato italiano e presumibilmente non tornerà nel nostro territorio. E c’è di più: questi maggior esborsi fiscali genereranno, nello stesso periodo, una diminuzione del Pil regionale pari a circa 4 miliardi di euro”. Lo ha affermato l’assessore alla tutela del consumatore del Veneto Franco Manzato, alla luce delle elaborazioni effettuate sugli effetti che la recente manovra avrà sulle famiglie della regione. “Non solo pagheremo, come al solito, per buchi ai conti pubblici fatti dallo Stato e da altre Regioni, soprattutto del Sud – ha sottolineato Manzato – ma una simile operazione rischia di impoverirci pesantemente, mettendo a repentaglio la nostra capacità di crescere come, e più, delle aree europee maggiormente sviluppate”.
In termini di spesa aggiuntiva, gli importi più consistenti riguardano soprattutto IVA e IMU, che da sole genereranno prelievi addizionali ai residenti veneti per oltre 7 miliardi di euro. Se aggiungiamo anche il ritocco delle accise sui carburanti, il valore aumenta di un altro miliardo abbondante. “Questo salasso viene, si fa per dire, ‘bilanciato’ con misure rivolte alle imprese che si concretano nella diminuzione del prelievo IRES e IRAP conseguibile, ad esempio, con l’ACE (Allowance for Corporate Equity) e con tre diverse forme di deducibilità delle spese del personale (due opzioni per l’IRAP e una opzione per l’IRES)”. L’impatto di queste misure dovrebbe oscillare tra 800 milioni di euro ed 1 miliardo di euro (i benefici attesi dall’ACE dipendono da scelte degli imprenditori).
“Le agevolazioni per le imprese – ha affermato Manzato – risultano però insufficienti per incentivarle ad investire, mentre risulterà un taglio netto al Pil generato in Veneto e una minore capacità di spesa dei cittadini. L’effetto non improbabile potrebbe essere una recessione galoppante, con minori consumi e investimenti ed effetti negativi a catena, che schiaccerà ancora più l’economia regionale, e quindi nazionale: uno schiaffo al nord che è un’autoflagellazione. Non sono certo questi – ha concluso l’assessore – gli interventi strutturali capaci di incentivare le imprese condizione indispensabile per crescere, per il bene di tutti”.