Si torna a discutere dell’incremento dell’imposta sul valore aggiunto. Tensione Pdl-Lega sulle pensioni. Si lavora alle modifiche da apportate alla manovra agostana. E in queste ore si fa sempre più strada l’ipotesi di un possibile aumento dell’Iva che andrebbe a sostituire il contributo di solidarietà. Attualmente il decreto legge prevede un contributo Irpef da parte dei redditi più alti, pari al 5% per la parte di reddito eccedente i 90.000 euro che salirebbe al 10% per gli importi eccedenti i 150.000 euro. Il contributo di solidarietà potrebbe quindi essere cancellato e le risorse necessarie potrebbero arrivare dall’incremento dell’Imposta sul valore aggiunto.
L’ipotesi, già circolata in passato, è di un incremento dell’1% per tutte le aliquote (quella ordinaria del 20% e quella ridotta del 10%).
PENSIONI – Il nodo pensioni continua a dividere intanto il Pdl e la Lega. Il Carroccio ha ribadito il suo «no» a una revisione del sistema previdenziale. Le pensioni non si toccano e bisognerà ridurre il taglio agli enti locali, è la posizione espressa dalla segreteria del Carroccio riunita in via Bellerio. Ed è Roberto Calderoli a spiegare l’esito dell’incontro che è durato circa due ore.
PRO E CONTRO – A favore della Lega, quasi a sorpresa, si schiera il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi: quello pensionistico, sostiene, «è un sistema già riformato e sostenibile». Si guardi altrove, insomma. Di parere totalmente opposto il leader dei frondisti-liberisti del Pdl, Guido Crosetto, che nel suo intervento fa riferimento alla crisi libica in corso. «Negli scorsi mesi alcune persone hanno criticato l’intervento italiano in Libia. Le stesse persone oggi parlando dell’età pensionabile rischiano di farci fare lo stesso errore di prospettiva». «Tra alleati non si pongono veti», è l’opinione del presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro. E anche Maurizio Lupi dice la sua, nel corso di un incontro del Meeting di Cl. «Quella dei tagli lineari è la cosa più pericolosa che si possa fare. La politica deve indicare delle priorità», sostiene. Dall’Udc arriva l’invito al premier «a respingere il ricatto della Lega e a proporre in Parlamento misure serie ed equilibrate. Se troverà questo coraggio troverà anche in Parlamento i voti necessari per approvare il decreto», è la posizione dei gruppi parlamentari centristi di Camera e Senato.
Osvaldo Napoli dell’Anci: «Vertice Lega positivo». Calderoli: «Risposta in 4-5 giorni»I PUNTI – Le proposte alla manovra che il Carroccio intende presentare sono tre. «1) Le norme relative alla previdenza contenute nel decreto legge 138 sono idonee e non suscettibili di modifica vista l’intesa raggiunta a riguardo tra Umberto Bossi e Silvio Berlusconi. 2) L’assoluta necessità di un ridimensionamento dell’intervento sulle autonomie locali. 3) Una proposta incisiva ed equa per sconfiggere la grande evasione fiscale e conseguentemente reperire risorse per lo sviluppo del Paese».
I PRESENTI- Alla riunione della segreteria politica, iniziata dopo le 12, hanno partecipato, oltre a Bossi, Calderoli e Maroni, anche i governatori di Piemonte e Veneto, Roberto Cota e Luca Zaia, il capogruppo al Senato, Federico Bricolo, i segretari di Lombardia, Veneto ed Emilia, Giancarlo Giorgetti, Gian Paolo Gobbo e Angelo Alessandri, la responsabile federale degli Enti Locali, Maria Piera Pstore e il capogruppo leghista al Parlamento europeo, Francesco Maria Speroni. Assenti il capogruppo alla Camera, Marco Reguzzoni, e la vicepresidente del Senato Rosi Mauro.
LA CONTRO-MANOVRA DEL PD – La nuova presa di posizione della Lega sulle pensioni arriva alla vigilia della presentazione della contro-manovra del Pd. Il segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani, insieme a Rosy Bindi, al vicesegretario Enrico Letta e al responsabile economico Stefano Fassina, presenterà alle ore 15, presso la sede del Partito democratico a Roma le proposte del partito in vista della discussione sulla manovra in Parlamento. Mercoledì 24 agosto, i contenuti della manovra verranno illustrati alle parti sociali.
Corriere.it 22 agosto 2011