In attesa di conoscere il testo effettivo del ddl di Bilancio, il Governo risponde ai rilievi di Bruxelles allegando alla lettera una scheda con tutte le misure adottate nel Consiglio dei Ministri del 15 ottobre e nel successivo vertice di lunedì scorso. Tra le misure anche misure specifiche per le famiglie e le persone disabili e l’avvio della revisione del sistema di detrazione fiscale che escluderà però tagli a quelle per le prestazioni sanitarie, ma non per quelle veterinarie che entrano nel pacchetto da revisionare.
Con una scheda di sintesi ma molto dettagliata, il Governo accompagna la sua lettera di risposta alla richiesta di chiarimenti della UE sulla manovra 2020.
Nella scheda, che pubblichiamo di seguito integralmente, tutte le misure per la legge di Bilancio e anche le possibili novità emendative al decreto fiscale in materia di lotta all’evasione emerse nel Consiglio dei ministri del 15 ottobre scorso e dal vertice di maggioranza di lunedì scorso.
Ecco il testo:
Il Documento Programmatico di Bilancio 2020 (DPB 2020), inviato alla Commissione europea, definisce il perimetro dei conti pubblici in cui si muove la manovra economica per il triennio 2020-2022.
Per il 2020 partivamo da un quadro tendenziale, ossia la situazione che si sarebbe verificata in assenza di interventi, che prevedeva un deficit all’1,4% del PIL. Questo dato dipende principalmente dai risparmi rispetto a quanto preventivato inizialmente per Quota 100 e per il Reddito di Cittadinanza, dai minori interessi sul debito pubblico per via della diminuzione dello spread (e dei tassi d’interesse sui titoli di stato), e dall’aumento dell’IVA. Se non fossimo intervenuti le famiglie italiane avrebbero subito un vero e proprio salasso da 600 euro all’anno, in media, a causa dell’aumento dell’IVA di 23,1 miliardi. Si tratta delle famose clausole di salvaguardia che sarebbero scattate a partire dal 1° gennaio 2020.
Le principali misure in manovra
1. Sterilizzazione completa dell’IVA
La priorità fissata dal Governo per la Legge di Bilancio 2020 è la sterilizzazione completa delle clausole di salvaguardia che prevedevano un aumento del gettito IVA pari a 23,1 miliardi nel 2020. La manovra evita così un aumento delle aliquote IVA dal 22 al 25,2% e dal 10 al 13% che sarebbero scattati dal 1° gennaio 2020: questo avrebbe comportato un rincaro medio di 540 euro a famiglia a partire dal prossimo anno. Oltre a sterilizzare completamente gli aumenti dell’IVA per il 2020, la manovra disattiva anche metà delle clausole da 28 miliardi messe in conto per il 2021: il Governo interverrà poi con la prossima Legge di Bilancio per sterilizzarle completamente.
2. Piano di lotta all’evasione: 3 miliardi in più dal 2020
Con la manovra viene avviato un corposo piano di contrasto all’evasione e alle frodi fiscali. Si prevede un inasprimento delle pene per i grandi evasori, l’abbassamento della soglia del contante da 3000 a 2000 euro fino al 2021 e a 1000 euro dal 2022. Inoltre, dal decreto fiscale perverranno circa 3 miliardi di nuove risorse da misure di contrasto all’evasione. Tra queste, si introducono misure di lotta all’illecita somministrazione di manodopera e all’aggiramento della normativa sugli appalti da parte di cooperative o imprese fittizie, che evadono in tal modo l’Iva e non versano le ritenute sui redditi dei lavoratori. Si rafforzano inoltre le misure contro le frodi nel settore dei carburanti, e si introducono nuove norme di contrasto all’evasione e all’illegalità nel settore dei giochi, tramite l’istituzione del registro unico degli operatori del gioco pubblico e il blocco dei pagamenti per i soggetti che operano dall’estero senza concessioni. Anche per il settore dei giochi è in arrivo l’istituzione dell’agente sotto copertura.
3. Italia Cashless: essere onesti conviene
Nasce il piano Italia Cashless per favorire i pagamenti elettronici e istituire un principio fondamentale: essere onesti conviene. Il piano prevede l’introduzione di un superbonus da riconoscersi a partire dall’inizio del 2021 in relazione alle spese effettuate con strumenti di pagamento tracciabili (carte di credito, bonifici bancari, bancomat), oltre all’istituzione di estrazioni e premi speciali per chi paga con moneta elettronica. Le detrazioni attualmente previste per il pagamento di professionisti come idraulici e medici andranno ad aggiungersi ai bonus per i pagamenti elettronici in un unico “superbonus della Befana”: per la misura sono previsti 3 miliardi a partire dal 2021, con l’obiettivo di far emergere il sommerso.
4. Pensioni: nessun ritocco a Quota 100
Non è previsto alcun ritocco a Quota 100, mentre saranno prorogate di un anno l’Ape sociale e Opzione donna. La prima misura consente ai soggetti in determinate condizioni di necessità che abbiano compiuto almeno 63 anni di età e 30 anni di contributi di andare in pensione. Opzione donna è invece garantita a tutte quelle lavoratrici che hanno maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni al 31 dicembre 2019 e un’età pari o superiore a 58 anni (se sono dipendenti) e a 59 anni (se sono autonome). Inoltre viene ripristinata una rivalutazione degli assegni pensionistici lordi tra 1.500 e i 2.000 euro: la misura interessa circa 2,5 milioni di pensionati. Viene confermata anche l’esenzione dal canone RAI per gli anziani a basso reddito.
5. Taglio del cuneo fiscale: più soldi in busta paga per i lavoratori
La manovra avvia un piano pluriennale di taglio delle tasse sul lavoro: nel triennio infatti è previsto un taglio del cuneo fiscale sia per i 4,5 milioni di lavoratori con redditi lordi tra i 26.600 e i 35.000 mila euro, finora esclusi dal bonus Renzi, che i 9,4 milioni di lavoratori con redditi da 8mila a 26.6000 euro, che percepiscono già il bonus Renzi. Nel 2020 la dote per il cuneo fiscale è di 3 miliardi di euro e la partenza della misura è prevista per il 1° luglio 2020, mentre dal 2021 il taglio entrerà a regime e costerà 5 miliardi di euro annui. Per i lavoratori finora esclusi dal bonus Renzi, il taglio del cuneo libera in busta paga circa 500 euro all’anno nel 2020 e 1000 euro in più a partire dal 2021.
6. Sanità: via il superticket e più fondi al SSN
Viene abolito il superticket, la tassa da 10 euro a ricetta su visite ed esami. L’ipotesi è di far partire la sua cancellazione da settembre con una dotazione di 165 milioni di euro e di circa 500 milioni di euro a regime dal 2021. I fondi per la Sanità poi aumentano di 2 miliardi nel 2020, e vengono stanziati 2 miliardi per l’edilizia sanitaria.
7. Misure per le imprese
Per le imprese il Governo rifinanzia la misura Nuova Sabatini, che consente finanziamenti agevolati per l’acquisto di macchinari, e conferma il Piano Impresa 4.0. Il Ministero dello Sviluppo economico sta definendo una rimodulazione del superammortamento e dell’iperammortamento che privilegi la green economy.
In più, per le imprese ritornerà l’Aiuto alla crescita economica (ACE), una misura che agevola le imprese che puntano a rafforzare il proprio capitale ma che era stata eliminata con la Legge di Bilancio 2019. Nel 2017, l’ACE ha interessato circa 622 mila imprese tra ditte individuali e società di persone e di capitali.
8. Detrazioni fiscali
Vengono prorogate le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica, le ristrutturazioni edilizie, per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe energetica elevata a seguito della ristrutturazione. Viene introdotta per il 2020 una detrazione pari al 90% delle spese sostenute per la ristrutturazione delle facciate esterne degli edifici (il “bonus facciate”) per restituire un nuovo volto alle nostre città.
9. Green New Deal: 10,5 miliardi di investimenti nel triennio
Per il Green New Deal vengono stanziati 10,5 miliardi suddivisi tra due fondi di investimento assegnati a Stato ed enti locali in favore dello sviluppo sostenibile, delle infrastrutture sociali e degli incentivi alle fonti rinnovabili. Nei prossimi 15 anni, i due fondi avranno una dotazione complessiva di oltre 50 miliardi. Per alimentare questi fondi si attingerà sia alle risorse europee non spese della programmazione 2014-2020 che da quelle residue del fondo investimenti creato dalla Legge di Bilancio 2018 e rinnovato dalla Legge di Bilancio 2019. Il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha annunciato anche l’intenzione di emettere green bonds, titoli di Stato specificamente destinati ad ambiente e sostenibilità. Il DDL sulla transizione ecologica del Paese, annunciato nella Nota di Aggiornamento al Def, definirà meglio i dettagli del “programma verde”, di cui il primo elemento è il decreto ambiente del ministro Costa (che vale 450 milioni in tre anni).
10. Rinnovo dei contratti pubblici: 3,1 miliardi nel triennio
Per il rinnovo dei contratti pubblici il governo aggiungerà 225 milioni per il 2020 e 1,4 miliardi a regime dal 2021, che andranno ad aggiungersi agli 1,4 miliardi stanziati precedentemente per il 2020 e agli 1,75 stanziati precedentemente per il 2021. Si tratta in totale di 3,1 miliardi stanziati a regime per i rinnovi.
11. Più risorse per famiglia e disabilità
Per la famiglia, la manovra prevede un fondo da 2 miliardi nel prossimo triennio. Dal 2020 le risorse degli attuali bonus (nascita, bebè, voucher asili nido) saranno riordinate in un unico fondo che avrà una dote aggiuntiva di 500 milioni. Sarà un’apposita “carta bimbi” da 400 euro al mese a permettere alle famiglie di coprire le rette per gli asili nido o azzerarle per i nuclei a basso reddito. Le risorse serviranno anche ad aumentare l’offerta di posti per gli asili nido, che al momento sono disponibili solo per il 24% dei bimbi tra 0 e 3 anni. In più, con una delega apposita, si avvierà il nuovo assegno unico per la famiglia da lanciare nel 2021.
Nuove risorse sono previste per la disabilità (100 milioni per il 2020, 265 per il 2021 e 478 per il 2022) in tre fondi distinti per la tutela del diritto al lavoro, per il trasporto delle persone con disabilità e per i caregiver che praticano assistenza a queste persone. Inoltre, viene aumentata la dotazione di risorse necessarie per l’attuazione della delega in materia di disabilità.
12. Partite Iva
Per le partite Iva (sia in regime forfettario che standard) vengono prorogate al 16 marzo 2020 le rate fiscali previste al 18 novembre 2019, con l’effetto di aggiungere 3 miliardi alle entrate previste nel 2020. La proroga si rivolge ai 4 milioni di imprese e professionisti che avevano deciso di rateizzare le tasse quest’anno.
Il regime di flat tax per le partite Iva con redditi fino a 65.000 euro annui viene mantenuto. Nel Documento programmatico di bilancio vengono rivisti i parametri del regime dei minimi rendendo più selettiva la possibilità di accedervi. Si introducono limiti di spesa per il personale a 20mila euro e il limite di beni strumentali a 20mila euro. Per quanto concerne il regime forfettario, il documento prevede il passaggio al regime analitico per la determinazione del reddito e l’obbligo di un conto corrente dedicato alla professione su cui far transitare costi e ricavi delle attività imprenditoriali. Tuttavia è stato raggiunto un accordo nella maggioranza per mantenere il regime forfettario come introdotto lo scorso anno. Non viene più prevista, invece, la flat tax per professionisti e partite Iva con redditi compresi tra 65mila e 100mila euro che sarebbe entrata in vigore nel 2020 a legislazione vigente.
Viene introdotta una stretta sui crediti Irpef, Ires e Irap da utilizzare in compensazione dei propri debiti fiscali se superano i 5mila euro fino a 10 giorni dopo la trasmissione della dichiarazione dei redditi.
13. Più risparmi dalla spesa pubblica: spending review e tax expenditures
Viene migliorata l’efficienza della spesa pubblica con una nuova azione di spending review per i Ministeri, che consente di ottenere 1 miliardo nel 2020 e 1,2 miliardi nel 2021 e nel 2022. Inoltre si interviene per iniziare un percorso di semplificazione del complesso sistema delle tax expenditures e rimodulando alcuni sussidi dannosi per l’ambiente (SAD): interventi da cui si ricava circa 1 miliardo nel 2020, 1,3 miliardi nel 2021 e 1,5 miliardi nel 2022.
Si parte con un graduale azzeramento delle detrazioni Irpef al 19% per i contribuenti oltre una soglia di reddito, escluse quelle per gli interessi sui mutui. Il livello di reddito interessato va da oltre 120mila euro l’anno, con un andamento progressivo fino ai 240mila con l’azzeramento delle detrazioni. L’azzeramento sarà selettivo e non su tutte le spese sostenute per cui è possibile richiedere la detrazione. Non saranno toccata le detrazioni per le spese sanitarie, ma saranno coinvolte spese come quelle veterinarie, per gli asili nido, per le attività sportive o per i corsi universitari dei figli a carico.
Per quanto riguarda i sussidi dannosi per l’ambiente, a partire dal 2021 ci sarà l’eliminazione dei benefici per i veicoli diesel Euro 3 e Euro 4 utilizzati per il trasporto di beni e persone. Si introduce poi una nuova imposta sui prodotti inquinanti usati nella produzione di energia, e un’altra sugli imballaggi di plastica (cosiddetta plastic tax) con decorrenza dal 1° giugno 2020, con una aliquota di un euro per chilogrammo.
Aggiornamenti
Partite Iva: abbiamo ottenuto di lasciare intatto il regime forfettario che avevamo inserito per chi fattura fino a 65.000 euro l’anno. Non ci sarà alcun passaggio dal regime forfettario a quello analitico, che avrebbe comportato maggiore pressione fiscale per centinaia di migliaia di partite Iva. Rimarrà al 15% l’aliquota fiscale
Tetto al contante: rinviato a luglio 2020 l’abbassamento del tetto al contante da 3.000 a 2.000 euro
Misure contro la grande evasione: abbiamo ottenuto di inserire in sede di conversione del dl fiscale due misure contro i grandi evasori:
– il carcere per chi evade più di 100.000 euro (dichiarazione fraudolenta), con pene inasprite, dai 4 agli 8 anni
– la confisca per sproporzione, ad oggi prevista per reati gravissimi come quelli di mafia
Pos: Il vertice di maggioranza ha riguardato anche la norma inserita nel DL Fiscale che riguarda la multa per i commercianti che rifiutano i pagamenti col bancomat. Era prevista una sanzione di 30 euro, con maggiorazionedel 4% del valore della transazione negata al cliente. Si è deciso di spostare a luglio 2020 la data in cui far scattare la norma. Il motivo è che riteniamo essenziale intervenire innanzitutto sui costi di commissione delle carte di credito, per non gravare di ulteriori costi i commercianti
Microtasse: Si è molto parlato delle microtasse presenti in manovra. In totale, si stima un recupero di circa 5 miliardi di euro
– Imposta ipotecaria e catastale: si prevede l’innalzamento delle imposte ipotecaria e catastale sui trasferimenti immobiliari soggetti all’imposta di registro (prima casa, altri immobili) da euro 50 a euro 150 ciascuna. Un aumento a cui però segue anche contestualmente un ritocco fiscale verso il basso, ossia la riduzione da euro 200 a euro 150 per ciascuna imposta sui trasferimenti immobiliari soggetti ad Iva
– Ritocco della cedolare secca: la cedolare sarà confermata e resa strutturale, ma l’aliquota salirà al 12,5% dal 10%. Bisogna tuttavia ricordare che la cedolare secca al 10% sarebbe scaduta quest’anno e l’aliquota sarebbe passata al 15% senza un nostro intervento
– Tassazione sui giochi: si prevede di aumentare il prelievo erariale unico applicabile agli apparecchi da intrattenimento (499 milioni di incassi stimati nel 2020)
– Imposta sugli imballaggi di plastica: l’introduzione di una imposta sugli imballaggi di plastica con decorrenza dal 1° giugno 2020 (aliquota 1 euro per kg)
–Sugar tax: è prevista una sugar tax, che non si applicherà alle merendine ma alle bibite gasate
– Certificati penali: è previsto un “bollo” di 2,4 euro per ogni foglio dovuto al momento del rilascio dei certificati richiesti dagli organi dell’autorità giudiziaria relativi alla materia penale
– Prodotti inquinanti: l’introduzione di una tassa per prodotti inquinanti impiegati per la produzione di energia
– Gasolio: si prevede l’eliminazione del beneficio sul gasolio utilizzato per il trasporto di merci e passeggeri dei veicoli di categoria Euro3 + Euro4 dal 2021
– Tasse sulle sigarette: 160 milioni arriveranno da un aumento di imposte su liquidi, bruciatori, trinciato e sigaretti e oltre 45 dalle sigarette
24 ottobre 2019 QUOTIDIANO SANITA