di Aldo Grasselli*
La Legge di bilancio in discussione oggi a Palazzo Chigi sulle pensioni deve essere cambiata. I lavoratori non possono diventare un bancomat per fare cassa ledendo diritti acquisiti. La bozza della Legge di Bilancio licenziata dal Governo pochi giorni fa e in procinto di approdare in Parlamento per l’approvazione entro fine anno, all’articolo 34 propone il taglio dei rendimenti della parte retributiva delle pensioni, in particolare dei dipendenti della sanità (CPS) e degli Enti locali (CPDL). Le pensioni sono accantonamenti di salario differiti, di proprietà dei lavoratori, che verrebbero drasticamente colpiti da una volontà politica che riteniamo sbagliata e impopolare.
Per questo motivo la Federazione dei medici, dei veterinari e dei sanitari del SSN oggi ha proclamato lo stato di agitazione dei suoi iscritti e esorta le organizzazioni sindacali di categoria a fare altrettanto.
Per i dipendenti pubblici tutti i contributi sia di parte datoriale sia a carico dei dipendenti vengono da sempre sottratti preventivamente dalle risorse contrattuali. In particolare, gli aumenti contrattuali vengono decurtati per alimentare gli accantonamenti previdenziali, inoltre il 33% delle retribuzioni viene destinato per la pensione futura. Tagliare i rendimenti significa manomettere le regole e, in particolare, non rispettare le condizioni di rendimento previste per coloro che hanno riscattato i periodi di studio sulla base di criteri di rendimento che adesso il Governo non vuole più rispettare.
Sarebbe come se dopo aver acquistato un titolo di Stato con un determinato tasso di rendimento fisso, in corso d’opera il rendimento venisse ridotto da chi lo ha emesso.
Ciò che prevede la bozza di Legge di bilancio è inaccettabile per centinaia di migliaia di lavoratori che contribuiscono regolarmente con le tasse che regolarmente pagano alle finanze pubbliche e, ove non intervengano modifiche, saranno fonte di un duro contenzioso.
Il Governo elimini oggi questa violazione e questa mancanza di rispetto verso i sanitari italiani.
Gli ex eroi del covid evidentemente oggi non valgono l’attenzione di chi ha abbozzato la legge di bilancio.
*Presidente FVM