L’agenzia di rating afferma che gli interventi del Governo italiano mettono aumentano la pressione sui bilanci dei Comuni e delle Regioni e introducono incertezza per quanto riguarda la distribuzione di poteri e responsabilità ai governi locali.
Errani: “Ancora una volta, un’altra voce autorevole rimarca la validità delle proposte della Conferenza delle Regioni”.
“L’agenzia di rating Moody’s conferma oggi quanto da giorni stanno sostenendo Regioni ed Enti locali: la manovra, così come è impostata, è ingiusta ed avrà un impatto negativo e fortemente recessivo per le economie dei territori”. Così il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani commenta le valutazioni negative di Moody’s sulla manovra del Governo.
“Siamo infatti – aggiunge Errani – di fronte ad un impianto iniquo con tagli sproporzionati sul versante delle autonomie locali e senza alcuna misura tesa a favorire la crescita e lo sviluppo”. E con l’analisi di Moody’s “conferma, ancora una volta, con un’altra voce autorevole, la validità delle proposte della Conferenza delle Regioni per rilanciare il dialogo interistituzionale e invertire la rotta tracciata consecutivamente da ben tre manovre. Occorre lavorare – ha concluso Errani – per dare maggiore equilibrio al governo della spesa e inserire azioni concrete, ad esempio intervenendo sui vincoli imposti dal patto di stabilità, per liberare risorse per gli investimenti e per lo sviluppo”.
L’agenzia di rating evidenzia in particolare due punti critici: “Anticipando di un anno l’obiettivo del pareggio di bilancio, le nuove misure di austerità riducono il budget degli enti locali di 7 miliardi per il 2012-2013 e danno meno tempo per sistemare i bilanci”, scrive l’agenzia, secondo cui le “misure di rafforzamento delle entrate, come permettere di controllare i propri livelli di tasse e di controllare gli evasori fiscali sul proprio territorio, compenseranno solo in parte i tagli ai trasferimenti”. Mentre i tagli sono certi, sottolinea Moody’s, “le entrate addizionali che gli enti locali possono ottenere da un ruolo più attivo nella lotta all’evasione sono abbastanza incerte”. Per quanto riguarda invece l’abolizione delle province, secondo Moody’s, “le incertezze circa il piano per eliminare le 108 amministrazioni eccedono i potenziali benefici in termini di risparmi, almeno nel breve termine”, perché per la riforma costituzionale servirà “un lungo periodo di implementazione” e un “esteso dibattito politico”.
Quotidianosanita.it – 19 settembre 2011