«La Conferenza unificata di oggi ha registrato un conflitto istituzionale profondo tra Governo da una parte e Regioni e Enti locali dall’altra», ha dichiarato il presidente dei governatori Vasco Errani al termine di un incontro con una rappresentanza del governo. A questo punto, ha detto Errani, «il conflitto può essere recuperato soltanto con un incontro urgentissimo con il premier nel quale si spera egli possa dare la sua disponibilità a cambiare la manovra». Intanto Fvm e le altre sigle della dirigenza del Ssn hanno chiesto al presidente della Conferenza un incontro per «una valutazione congiugnta degli effetti della manovra»
Le Regioni vanno all’attacco e la soluzione possibile per far fronte agli effetti della crisi finanziaria che «costringerà il Paese a enormi sacrifici», ha aggiunto Romano Colozzi, coordinatore della Commissione affari finanziari delle Regioni e assessore al Bilancio della Lombardia, «le istituzioni devono muoversi all’unisono: tornino a lavorare insieme, soprattutto in occasione della manovra economica appena varata. Non è un caso – ha aggiunto – che Regioni, Province e Comuni abbiano voluto esprimere osservazioni di metodo e di merito sulla Finanziaria dall’Unificata: la nostra scelta vuole essere un richiamo al Governo a quel principio di leale collaborazione che rappresenta un valore enorme per il Paese, spesso invocato anche dal presidente Giorgio Napolitano».
«Così il federalismo fiscale non esiste piu», ha spiegato ancora Errani criticando le misure che pesano in modo «sporporzionato» sulle Regioni per un totale complessivo del 49% «dopo che la manovra precedente aveva già insisistito per l’80%». Per Errani «è chiaro che non c’è possibilità di pensare di gestire così i servizi fondamentali». Quindi sottolinea «vogliamo la leale collaborazione ma non possiamo guardare passivamente la situazione. Il Governo deve spiegare», dice ancora e annuncia che sono state presentate «sette domande sulle conseguenze della manovra. I cittadini – aggiunge – devono sapere quali conseguenze effettive essa possa avere sulle politiche industriali, sulle risorse».
Queste le domande:
1) Quali sono le ricadute per le Regioni derivanti dalla riduzione delle dotazioni finanziarie dei ministeri di cui all’articolo 10, commi 1-5 del provvedimento?
2) Quali sono le ricadute per le Regioni derivanti dal definanziamento delle autorizzazioni di spesa nel bilancio dello Stato i cui stanziamenti annuali non risultano impegnati sulla base del rendiconto 2008-2010 (articolo 10, comma 7)?
3) Quali sono le ricadute per le Regioni derivanti dalla riduzione dei termini per la perenzione amministrativa dei residui di cui all’articolo 10, comma 8? Quali sono le modalità per la riassegnazione delle risorse ai corrispondenti capitoli?
4) Quali sono le ricadute per le Regioni derivanti dalla revoca dei finanziamenti assegnati al Cipe per la realizzazione delle opere strategiche di cui all’articolo 32, comma 2 ? Quali sono le modalità di utilizzo dell’istituendo “Fondo infrastrutture ferroviarie e stradali”?
5) Quali sono gli indirizzi ed i criteri secondo i quali il ministero dell’Economia e Finanze intende sviluppare fondi di investimento per la partecipazione in fondi di investimento immobiliari chiusi promossi dalle Regioni e dagli Enti locali (articolo 33)?
6) Gli ulteriori tagli sul Fas riguardano solo le Amministrazioni centrali ?
7) Il blocco del turn-over vale per la sanità e anche per quelle in equilibrio ?
Manovra: l’Intersindacale chiede incontro a Errani
La Federazione veterinari e medici e le altre sigle dell’intersindacale medica, veterinaria, sanitaria e amministrativa hanno chiesto un incontro al Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, per effettuare una valutazione congiunta degli effetti della manovra.