Si tratta del punto culminante dei ripetuti solleciti in più forme che dal dicembre 2019 Anaao Assomed ha inviato all’Euganea, oltre a quanto inviato a tutti gli enti del Ssn, per l’avvio della conseguente importante e innovativa trattativa necessaria a migliorare l’impianto giuridico, remunerativo e previdenziale del personale medico.
«Sono ritardi intollerabili, incompatibili con generici e strumentali richiami alla pandemia da Covid-19, contro cui tutti stiamo lavorando, fra rischi e restrizioni» – dichiara il segretario aziendale Anaao dell’Euganea Mirko Schipilliti – «una condotta di estrema gravità che svilisce i medici impegnati in piena emergenza sanitaria, disonora e sottostima gli obblighi contrattuali, danneggia l’immagine del sindacato e le relazioni di questa Azienda coi lavoratori».
Si tratta della violazione di alcuni capisaldi del nuovo Contratto, principalmente la mancata informativa e rendicontazione sui fondi aziendali 2020 (compreso quanto inerente l’Ospedale Sant’Antonio trasferito all’Azienda Ospedale-Università di Padova), la mancata contrattazione sulla distribuzione delle risorse tra i fondi, la mancata convocazione dell’Organismo paritetico (nuova istituzione per discutere innumerevoli questioni), con l’impatto conseguente sull’impianto retributivo, procedure che dovevano essere concluse non oltre la metà di aprile 2020″.”Omissioni che rappresentano un evidente ostacolo all’esercizio delle prerogative sindacali e dei diritti dei medici, persino dopo le ripetute richieste di Assomed: vanificando di almeno un anno gli indirizzi del nuovo Contratto presuppongono un indebito danno economico per i medici. L’antisindacalità della condotta dell’Azienda Usl 6 si rinviene non solo – e già sarebbe sufficiente – nella violazione delle previste tempistiche procedurali, ma anche nel discredito che essa determina in merito all’efficacia dell’azione sindacale dinanzi agli iscritti Anaao, con un’evidente ricaduta sull’immagine del sindacato. Pertanto, ad avviso della ricorrente, il comportamento tenuto dall’Euganea rappresenta un’illegittima compromissione della libertà sindacale idonea a giustificare il ricorso ex art. 28 dello Statuto dei Lavoratori.
«Quasi fosse una minaccia, è evidente che il nuovo Contratto non ha rappresentato per l’Euganea una vera e strategica priorità» commenta – Schipilliti – «si vedano anche i ritardi nei pagamenti delle nuove indennità di guardia, ad esempio, o, al contrario, la programmata discussione del “piano formativo 2021” – secondario – e la celerità con cui sono state erogate le “premialità Covid”. Già dal dicembre 2019 avevamo chiesto un calendario di riunioni, e se l’Azienda l’avesse ritenuto importante sarebbe certamente stato possibile convocarci per avviare i lavori già prima della pandemia. Il vaso è colmo, i medici pretendono onestà, dignità e rispetto verso la propria professione». Vista la situazione analoga in altre Aziende sanitarie in Veneto, Anaao Assomed sta ulteriormente valutando analoghe procedure giudiziarie a tutela dei diritti dei dirigenti medici e sanitari.