«Il governo ci ha ingannati». Questa volta la protesta non si limiterà alle lettere inviate a Roma o alle lagnanze del territorio affidate ai parlamentari.
La mancata attuazione della legge che ha istituito a Foggia l’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, l’Authority, sarà materia di scontro nelle aule di giustizia. Il sindaco, Gianni Mongelli impugnerà al Tar del Lazio il regolamento di riorganizzazione emanato dal ministero della Salute che ha attribuito alle Direzioni generali tutte quelle funzioni sul controllo e la sicurezza degli alimenti che erano propri dell’Authority, istituita a Foggia con un legge ma mai decollata. La decisione è stata presa all’indomani della notizia sull’insediamento a Roma del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare. «Sono indignato e allibito da questo comportamento, in spregio ad ogni buona norma di relazioni istituzionali e senza che alcun rappresentante del governo abbia avuto il coraggio di metterci la faccia e dirci apertamente che l’Authority non sarà istituita a Foggia», ha spiegato il primo cittadino che ieri ha annunciato il ricorso al Tar e contestualmente coinvolgerà sia l’amministrazione provinciale che le altre istituzioni locali. «Mi auguro che altri vogliano affiancarsi a questa battaglia». E’ da tre anni che la Capitanata protesta con numerose interrogazioni parlamentari, le lettere inviate al governo e ai ministeri competenti, Agricoltura e Salute. Il tentativo più maldestro di cancellare persino la legge lo mise in atto nell’aprile 2010 il ministro per la semplificazione, Calderoli quando inserì l’Authority tra gli enti inutili da cancellare. Fu necessario un emendamento nel corso della Finanziaria per evitare il colpo di spugna. «Il ricorso al Tar – aggiunge il sindaco Mongelli – forse sarà velleitario, ma sono convinto della necessità di marcare formalmente il disappunto e lo sconcerto di un’intera comunità, ingannata dai massimi livelli istituzionali del nostro Paese». Antonella Caruso RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere del Mezzogiorno – 24/09/2011