Vicinanza sì, ma anche azioni concrete, come l’iscrizione del ministero fra i creditori della Miteni. Ieri il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha incontrato una delegazione di Mamme No Pfas. (GUARDA IL VIDEO).
«Il loro dolore è comprensibile per troppi anni sono state inascoltate – ha detto il ministro – Io le ho incontrate a settembre e in tre mesi un gruppo di lavoro costituito ad hoc dal ministero dell’Ambiente ha realizzato le linee guida per la definizione di valori limite di emissione per le sostanze chimiche pericolose. Il 3 dicembre queste linee guida sono state scritte e ora saranno discusse presso la conferenza delle Regioni perché la materia è di competenza concorrente».
Se la definizione dei limiti di tollerabilità è un punto importante, Costa ha annunciato anche un’altra novità: «Abbiamo chiesto a Ispra le misure di riparazione del danno ambientale, monetizzandolo, per poterci iscrivere al passivo della Miteni, fallita a novembre scorso. A novembre il ministero ha predisposto l’iter amministrativo rendendo di fatto disponibili quei 46 milioni di euro circa per poter procedere a un bypass idrico e fare in modo che finalmente le centinaia di migliaia di famiglie interessate da questo inquinamento possano approvvigionarsi di acqua pulita e salubre».
Costa rammenta che in questi mesi è partita la road map con il ministero della Salute annunciata a settembre e la settimana prossima è previsto un ulteriore step tra i due ministeri. «Importante è il lavoro che si sta facendo in Europa dove si sta discutendo la direttiva acque destinate al consumo umano. – spiega il ministro alle mamme no Pfas – Non posso illudervi. Attualmente non c’è su questo tema una sensibilità specifica in Europa, tanto che tale direttiva ci vede in una posizione di opposizione. Ma stiamo provando a lavorare con una serie di Paesi in modo da costituire una minoranza di blocco per poter cambiare il testo inserendo i valori limite per i Pfas». Il ministro, in una nota, parla di un «percorso serio tracciato in questi primi 4 mesi di lavoro».
«Le risposte non sono definitive ma ora è tempo di accelerare sulle linee guida. – rilancia il ministro e stiamo analizzando anche le possibilità di nuovi interventi normativi».
CORVENETO