Il reato di abbandono diventa maltrattamento e chi maltratta un animale o lo uccide verrà punito più severamente: questo uno dei punti caldi della proposta di legge depositato alla Camera dall’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la difesa dell’ambiente e prima firmataria, appunto, della proposta organica AC30, il cui esame è già stato annunciato dalla commissione Giustizia. Il testo della proposta segnerebbe un notevole passo avanti in quanto va a modificare in più punti il codice penale, prevedendo il carcere nei casi più gravi. Vengono infatti innalzati sia i limiti della pena per il reato di uccisione che salgono dagli attuali “da 4 mesi a due anni” a “da due a sei anni”, sia quelli per il maltrattamento che passano dagli attuali “da tre a 18 mesi” a “da uno a cinque anni”, sempre accompagnati da una multa che può variare dai 5mila ai 30mila euro. Mentre oggi la pena pecuniaria è alternativa a quella detentiva. Altra novità significativa della proposta, inoltre, è l’attribuzione al reato dei abbandono delle medesime pene comminate per quello di maltrattamento (ovvero un massimo di 5 anni). Infine vengono introdotte nel codice penale (mentre attualmente sono contemplate in un’ordinanza ministeriale) norme contro esche e bocconi avvelenati.
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