Ore e ore davanti a un computer e altrettante a muovere un mouse. Poi dolori insopportabili tra braccio e spalla. Si chiama “sindrome pronatoria dell’arto superiore destro causata da tecnopatia procurata da “overuse” da mouse del computer”.
Cioè una malattia professionale che riguarda ormai milioni di lavoratori italiani e che è stata riconosciuta come tale dalla sentenza della Corte dell’Appello dell’Aquila nello scorso febbraio.
Sentenza che non essendo stata appellata dall’Inail diventa esecutiva e che rappresenta il primo caso accertato in Italia. A farne le spese una banca del pescarese: a guadagnarci un bancario che si era rivolto all’Inca Cgil di Penne. Il dipendente, un addetto alla movimentazione titoli, sarà risarcito perché la sentenza ha stabilito che “l’insorgenza di tale malattia è da ritenersi determinata da fattori morbigeni cui il dipendente bancario è stato esposto nell’esercizio della sua abituale attività lavorativa”. L’Inca Cgil con la causa ha dimostrato “in maniera incontrovertibile che l’uso abituale e ripetuto del mouse del computer espone al rischio di contrarre questa tecnopatia”.
ItaliaOggi – 22 maggio 2013