Intesa raggiunta, il primo giugno a Bruxelles, tra i rappresentanti della Presidenza lettone del Consiglio dei ministri, del Parlamento europeo e della Commissione Ue, “sul tempestivo intervento degli Stati Membri per evitare che eventuali malattie degli animali possano trasmettersi di Stato in Stato”. Il progetto di legge europea, sulle malattie che possono essere trasmesse tra gli animali e potenzialmente agli esseri umani, uniranno e aggiorneranno molti articoli della vecchia legislazione, circa 400, in modo da aiutare a prevenire e bloccare nuovi focolai e tenere il passo con il progresso scientifico. Il regolamento dovrebbe essere formalmente adottato entro la fine del 2015, dopo che saranno effettuate le procedure finali, tra cui la revisione giuridico-linguistica del testo. Diventerà applicabile dopo cinque anni dalla sua entrata in vigore.
“Dopo 40 anni di lotta per gli animali in Europa, posso finalmente vedere il traguardo” ha dichiarato l’eurodeputato norvegese Marit Paulsen, che ha guidato il gruppo legislativo e la squadra negoziale del Parlamento. “Questa legge sarà uno strumento importante per il futuro. La nuova legislazione sulla salute animale stabilirà il primo collegamento normativo comunitario tra il benessere degli animali e la salute pubblica, e sarà uno strumento importante per la lotta contro la resistenza antimicrobica nell’uomo, gli animali e l’ambiente”.
Le nuove regole pongono maggiormente l’accento sulla prevenzione, in linea con la posizione del Parlamento. Tutti gli allevatori, gli altri proprietari di animali, e gli operatori saranno obbligati ad applicare i principi di buona zootecnia e un prudente uso responsabile dei medicinali veterinari. “In futuro la normativa renderà più difficile usare antimicrobici come copertura della cattiva zootecnia” ha detto la Paulsen. Il Parlamento, la Commissione e il Consiglio hanno rilasciato una dichiarazione congiunta che invita gli Stati membri dell’UE “a raccogliere dati pertinenti, comparabili e sufficientemente dettagliati sull’uso effettivo dei medicinali antimicrobici negli animali e inviarli alla Commissione” che dovrebbe pubblicarli regolarmente.
Per affrontare le malattie emergenti che potrebbero avere un “impatto molto significativo” sulla salute pubblica, la produzione agricola e il benessere e la salute animale.
Sia il Parlamento Europeo che il Consiglio saranno coinvolti, con la consulenza degli esperti Efsa, nella creazione e nell’aggiornamento di un elenco di malattie potenzialmente pericolose, come la febbre suina africana, l’influenza aviaria o l’afta epizootica.
L’accordo raggiunto fra Europarlamento, Commissione e Consiglio Ue “prepara la strada per un sistema più efficiente per combattere le malattie animali trasmissibili, come lingua blu, influenza aviaria o altre nuove malattie emergenti”, ha commentato il commissario Ue alla salute e alla sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis. Secondo il commissario questo tipo di patologie “potrebbero avere effetti potenzialmente devastanti non solo per la salute umana e animale, ma anche per la nostra agricoltura o acquacoltura”, sottolineando che la nuova normativa risponde soprattutto al principio che “prevenire è meglio che curare”.
Largo quindi a una chiara ripartizione delle responsabilità fra allevatori, commercianti, veterinari e autorità nazionali. Commentando l’annuncio Reineke Hameleers, direttore dell’organizzazione per il benessere degli animali Eurogroup for Animals ha dichiarato che “l’Eurogruppo ha lavorato duramente per ottenere questo risultato e sono orgoglioso di dire che grazie ai nostri sforzi di sensibilizzazione e al sostegno degli attori chiave nelle istituzioni dell’UE, ogni titolare di animali europeo avrà bisogno di seguire buone pratiche zootecniche e usare la medicina in modo prudente e responsabile. Oltre a riconoscere l’importante ruolo dei veterinari e dei proprietari di animali domestici nella cura degli animali, la nuova legge garantisca che le misure di lotta contro le malattie prendano in considerazione il benessere degli animali, risparmiando loro dolore, angoscia o sofferenza”.
L’accordo politico di principio raggiunto durante il trilogo dovrà ora ricevere l’approvazione della commissione agricoltura dell’Europarlamento, probabilmente il 17, e poi del Consiglio Ue prima del voto finale in plenaria.
Fonti: Commissione europea, Ansa, The Poultry Site – 3 giugno 2015