Una giovane mamma è stata uccisa da una grave forma di tubercolosi polmonare, e subito in paese è scattata la profilassi per tutte le persone che sono venute in contatto con lei e con i famigliari. Tra i questi i bambini dell’asilo, frequentato da una dei tre figli della donna.
A renderlo noto ieri sera, è stato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia che, non appena informato del decesso, ha disposto l’immediato avvio delle procedure previste in questi casi.
La donna, che aveva solo 28 anni, era di origine marocchina e da molti anni viveva nella frazione di Ca’ Rainati a San Zenone con il marito e i tre figli. Qualche settimana fa la comparsa della malattia, che si presenta spesso in forma latente, con un’infezione che attacca i polmoni.
Nonostante le cure, la forma che l’ha colpita si è fatta via via sempre più aggressiva e il suo quadro clinico si è aggravato tanto che, nei giorni scorsi, la 28enne è stata trasferita nel reparto di rianimazione dell’ospedale Ca’ Foncello a Treviso. Ma gli sforzi dei sanitari per salvarle la vita sono stati vani. Mercoledì infatti la giovane mamma si è spenta.
La tubercolosi che l’ha uccisa è una malattia infettiva, facilmente trasmissibile in quanto si diffonde con il contatto ravvicinato attraverso goccioline di saliva. Ed è una sindrome mai del tutto debellata in molte aree del mondo, dove la vaccinazione non è capillare o non si fa per nulla.
Per questo, come da prassi, la notizia del decesso è stata subito comunicata al servizio di igiene e sanità pubblica dell’Usl 8, territorio nel quale la donna viveva con la famiglia. In questi casi infatti è indispensabile sottoporre a profilassi tutte le persone che sono venute in contatto stretto con la persona malata.
La donna era madre di tre figli, tra i quali una bimba che frequenta la scuola materna Ca’ Rainati di San Zenone. Per questo, oltre a parenti e vicini di casa che negli ultimi mesi hanno avuto contatti stretti con la donna, i responsabili dell’Usl 8 hanno contattato i responsabili della scuola materna e quindi tutti i genitori dei piccoli che la frequentano. Per farlo l’azienda sanitaria ha richiamato in servizio anche il personale che era in ferie, per irrobustire gli organici e consentire di contattare nel più breve tempo possibile tutte le famiglie ed eseguire la prevista profilassi, che consiste nell’effettuare il test cutaneo della tubercolina per accertare l’eventuale contagio e procedere quindi con una terapia antibiotica o immunizzante.
Le famiglie, inoltre, sono state convocate ad un incontro formativo con esperti dell’azienda sanitaria in programma per oggi pomeriggio, nel quale saranno loro fornite tutte le informazioni sulla malattia, sul contagio e sulla terapia per curarla. Non è stato necessario chiudere la scuola materna, visto che l’ultimo giorno di apertura era previsto proprio oggi. Una situazione che ha reso anche più agevole le operazioni di prevenzione coordinate dall’ufficio igiene e sanità pubblica dell’Usl 8.
Milvana Citter – Il Corriere Veneto – 27 giugno 2014