di Angelo Gamberini, Agronotizie. Macelli che maltrattano gli animali, sgozzati quando sono ancora coscienti (è obbligatorio il preventivo stordimento), convinti ad avanzare con il pungolo elettrico. E quando non è sufficiente presi a bastonate. Tutto documentato da fotografie e filmati. E’ avvenuto in Francia e a scoprire i maltrattamenti subìti dagli animali, vacche in questo caso, è stato un gruppo di animalisti che si riconoscono nella sigla L214. Stessa sorte parrebbe essere toccata anche a pecore e suini.
I fatti risalgono allo scorso marzo e hanno suscitato l’attenzione, come ovvio, dell’opinione pubblica e delle istituzioni. Cosa che ha portato alla nascita di una commissione di inchiesta che in questi giorni ha presentato le sue conclusioni e le proposte per evitare il ripetersi di analoghi episodi.
Fra questi la più accreditata pare essere quella di rendere obbligatoria nei macelli la presenza di telecamere. La registrazione di ogni fase della macellazione, questo l’intendimento, dovrebbe scoraggiare comportamenti illeciti e favorire il rispetto delle norme a tutela degli animali anche negli ultimi istanti della loro vita.
Telecamere anche in Italia?
Ora in Francia ci si chiede quanto l’introduzione delle telecamere possa essere realmente efficace per raggiungere questi obiettivi e se al contempo siano assicurate le dovute garanzie di privacy e tutela del lavoro per gli addetti alle operazioni di macellazione.
Non sarà semplice trovare un punto di equilibrio, ma l’episodio francese ha sollevato l’interesse del Codacons, una delle associazioni a tutela dei consumatori, che ha inviato al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, un appello per adottare interventi per aumentare la sicurezza e la certezza del trattamento degli animali, perché, si afferma in un loro comunicato, “i controlli e la trasparenza all’interno dei mattatoi sono insufficienti”.
Supervisione veterinaria
Ogni controllo in più, specie se indirizzato al benessere degli animali e alla tutela della qualità, è il benvenuto. Ma è opportuno ricordare che in Italia tutte le operazioni di macellazione sono supervisionate da un medico veterinario, responsabile del corretto svolgimento delle operazioni di macellazione.
Accade in ogni macello italiano e si può star certi che maltrattamenti gratuiti agli animali non passerebbero inosservati.
Persino le macellazioni “familiari”, quelle che si svolgono in azienda per autoconsumo, devono avvenire in presenza di un veterinario.
Difficile che in Italia possa dunque presentarsi un caso come quello denunciato in Francia. Possiamo dunque risparmiarci le telecamere.
AgroNotizie – 23 settembre 2016