Secondo il ministro nel settore pubblico «le cose sono andate meglio che in quello privato. La riduzione del numero di occcupati si è avuta solo con il blocco del turnover»
Il blocco dei rinnovi dei contratti per la pubblica amministrazione fino al 2012 – unito ai vincoli sulla dinamica retributiva fino al 2013 – “porterà a una convergenza del settore pubblico con il privato”. Lo ha sottolineato il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, commentando i dati presentati dall’Aran nel Rapporto semestrale sulle retribuzioni dei dipendenti pubblici.
Brunetta ha tuttavia spiegato che nel periodo di crisi nel settore pubblico “le cose sono andate meglio che in quello privato. Non c’è stata un’ora di cassa integrazione, nè un licenziamento e la riduzione del numero di occupati si è avuta solo con il blocco del turn over”. A beneficiarne è stato suprattutto il potere d’acquisto degli stipendi che con l’inflazione che si è mantenuta bassa si è addirittura “alzato”. “Il settore pubblico è stato un’isola relativamente felice nella crisi. I contratti sono stati tutti sottoscritti durante la crisi avendo appostato le risorse prima della crisi”, ha spiegato Brunetta.
“Abbiamo tutelato i servitori dello stato durante la crisi – ha detto il ministro – è un titolo d’onore per me che sono il loro datore di lavoro”.