Difficilmente si potrà «toccare» il lupo. Ma in futuro gli allevatori colpiti dalle predazioni potranno contare su risarcimenti più rapidi. Una promessa che si accompagna ad una novità «politica»: sarà istituito un tavolo tecnico permanente per affrontare la situazione lupi e la sede sarà a Bosco Chiesanuova.
È l’esito dell’incontro, a lungo atteso, tra i sindaci della Lessinia, le associazioni degli allevatori e degli ambientalisti (rappresentati da Legambiente) e l’assessore regionale alle Politiche faunistiche Giuseppe Pan, che si è tenuto mercoledì sempre nel centro dell’altopiano veronese.
La prima «sessione» avrà luogo mercoledì prossimo e vedrà come protagonisti gli stessi soggetti. Lo scopo, spiega Pan è quello di «esaminare dati tecnici e le normative al fine di valutare la possibilità di formulare deroghe al piano nazionale, vista anche la particolarità della Lessinia veronese».
Spetterà poi alla commissione agricoltura del consiglio regionale, fare da tramite con le istituzioni nazionali e europee.Insomma, si tratta dell’unico strumento a disposizione per proporre al ministero dell’Ambiente di agire, qualora ce ne sia la necessità, in via eccezionale, ovvero di prendere in considerazione abbattimenti o trasferimenti dei lupi. È difficile, però, che questa situazione si presenti in Lessinia, dove la popolazione di lupi, per quanto si faccia notare, ha numeri troppo modesti (dai dieci ai quindici esemplari) per far pensare a misure estreme.
Il tavolo tecnico, che vedrà come capofila il sindaco di Bosco, Claudio Melotti, avrà anche il compito di studiare come utilizzare i 560 mila euro messi a disposizione per tutto il Veneto dal progetto Wolfalps, nonché gli interventi di salvaguardia che potranno venire coperti dal Programma di sviluppo rurale 2014 – 2020. Soldi che, finalmente messi a bilancio, e con ulteriori aggiunte da altri capitoli di spesa, potranno consentire anche indennizzi più veloci di quanto successo in passato.
Ne basteranno, tuttavia, solo una frazione: per ripianare i danni del 2015 sono stati stanziati 50mila euro.Non mancano, però, le voci critiche, come quelle del consigliere regionale Andrea Bassi (Lista Tosi). «Non siamo contrari al tavolo – dice – ma c’è il rischio che il tutto si risolva in una carrellata di slogan. Soprattutto se non viene coinvolto il Ministero, che detiene gran parte delle competenze in materia».
D.O. Il Corriere del Veneto – 11 marzo 2016