Ogni anno si buttano 1,3 miliardi di tonnellate di alimenti in tutto il mondo. Un insulto alla fame nel mondo e una perdita insostenibile da un punto di vista ambientale ed economico. Così l’Unione Europea prende posizione
L’EUROPA dichiara guerra allo spreco alimentare. Il 2014 sarà l’anno che il vecchio continente dedicherà a una nuova causa: bloccare l’emorragia di cibo che trascina con sé una notevole perdita di suolo, acqua ed energia. È uno sperpero che assume dimensioni impressionanti: gli italiani buttano una quantità di alimenti che basterebbe a sfamare tutti gli spagnoli.
Secondo stime Fao, un terzo del cibo prodotto nel mondo è sprecato: vuol dire 1,3 miliardi di tonnellate all’anno. Ogni europeo getta via 179 chili di alimenti. E assieme a questi alimenti vanno in malore l’energia e l’acqua servite a produrli: nel 2010, in Italia, si sono persi in questo modo 12 miliardi di metri cubi di acqua virtuale (contenuta nei prodotti), equivalente a circa un decimo di quella dell’Adriatico.
“Non siamo di fronte solo a un paradosso della logica e a un insulto al buon senso”, osserva Andrea Segrè, preside della facoltà di Agraria dell’università di Bologna e presidente di Last Minute Market, il gruppo che ha promosso l’iniziativa. “Lo spreco è la misura di un fallimento del mercato e un moltiplicatore drammatico dell’impatto ambientale della produzione, anche in termini di gas serra”.
Secondo i dati elaborati da Last Minute Market, a livello domestico in Italia si sprecano mediamente il 17% dei prodotti ortofrutticoli acquistati, il 15% di pesce, il 28% di pasta e pane, il 29% di uova, il 30% di carne e il 32% di latticini. E da un punto di vista economico, per una famiglia italiana lo sperpero alimentare significa una perdita di 1.693 euro l’anno.
E infatti la crisi ha aperto gli occhi sulle cattivi abitudini riguardo al cibo: da un’indagine Coldiretti-Swg risulta che il 57% degli italiani ha ridotto lo spreco di alimenti. Il 47% ha raggiunto l’obiettivo facendo la spesa in modo più oculato, il 31% riducendo le dosi acquistate, il 24% utilizzando quello che avanza per il pasto successivo e il 18% guardando con più attenzione alla data di scadenza.
“Con il voto in aula a Strasburgo – spiega Salvatore Caronna, il parlamentare che assieme al presidente della commissione agricoltura Paolo De Castro ha coordinato la battaglia europea contro lo spreco – arriva a compimento un lavoro iniziato oltre un anno fa, quando a Bruxelles è stata approvata la dichiarazione congiunta contro lo spreco, grazie all’iniziativa di Last Minute Market, ed è partito il percorso istituzionale che ha segnato adesso un notevole salto di qualità: la più importante istituzione europea ha assunto ufficialmente il tema dello spreco alimentare come questione centrale nella sua agenda. A questo punto il Parlamento europeo ha fatto la sua parte e la Commissione è chiamata a definire una strategia vincolante per i 27 Paesi, in grado di promuovere azioni concrete contro lo spreco di alimenti, a partire dall’istituzione del 2014 Anno europeo contro lo spreco alimentare”.
19 gennaio 2012