La Stampa. La scorrettezza di Pfizer, che unilateralmente ha tagliato di circa un terzo le ultime forniture, e le ha recapitate a sua discrezione, con il risultato che ci sono Regioni dove le fiale sono arrivate tutte e altre Regioni dove ne manca il 60%, «ha già creato un pregiudizio al nostro Piano vaccinale». Così dice un arrabbiatissimo Domenico Arcuri.
E anche se la multinazionale assicura di avere superato la crisi, le cose non stanno affatto così. La prossima settimana mancherà ancora un 20% nella fornitura italiana. Nulla è stato comunicato per la settimana successiva. Cosa ancor più grave, non hanno risposto all’indicazione di Arcuri di mandare più dosi dove sono mancate la settimana scorsa, per «riequilibrare» le scorte.
Si sta appesi al buon cuore di Pfizer. Sono loro che hanno i furgoni con i frigoriferi speciali che garantiscono la conservazione a meno 80 gradi. Loro che portano a destinazione, nei 293 centri vaccinali, le scorte. Ma se continueranno a muoversi a macchia di leopardo, e senza nemmeno comunicarlo al Commissario straordinario, il Piano vaccinale traballerà ancor di più. Per questo motivo, concordemente, governo e Regioni hanno investito l’Avvocatura dello Stato affinché «possa valutare – scandisce Arcuri durante la conferenza stampa – la possibilità di tutelare gli interessi degli italiani nelle sedi giudiziarie. L’Avvocatura sta istruendo il dossier».
Quanto alle promesse di Pfizer, Arcuri vuole vedere i fatti perché la delusione è stata enorme. «Aspettiamo che alle comunicazioni facciano seguito delle previsioni, e alle previsioni facciano seguito consegne che corrispondano: con molto dispiacere sono stato costretto a prendere atto che così non è».
Il taglio unilaterale e così maldestro ha intanto imposto una brusca frenata alle vaccinazioni. Ora la priorità sono i richiami. Le prime inoculazioni sono state sospese quasi dappertutto. Si è passati da una media di 80mila inoculazioni al giorno (fino a sabato scorso) a una media ben inferiore di 28mila. A questo punto le forniture e le scorte servono tutte per i richiami.
«La riduzione delle consegne di Pfizer riguarda tutta l’Europa, ma l’effetto nefasto della riduzione non è omogeneo in tutti i Paesi perché alcuni, a cominciare dall’Italia, sono partiti meglio con le somministrazioni». E ora ci si trova in maggiore difficoltà perché c’è maggior bisogno di dosi. Per gli ultraottantenni, bisognerà aspettare qualche settimana in più. —