Repubblica. La quarta dose va bene per gli over 80, al resto della popolazione al momento non serve. Ieri è arrivato il parere di Ema, l’agenzia del farmaco europea, e di Ecdc, Centri europei per il controllo delle malattie, sul quale dovrà basarsi la posizione dell’Europa riguardo al secondo booster. È stato il ministro alla Salute italiano, Roberto Speranza, a convincere la settimana scorsa gli altri Stati ad aspettare di avere una strategia comune prima di partire con la quarta dose. La Germania era già indirizzata sugli over 70 e la Francia proprio sugli over 80.
Intanto però qualcuno si è mosso. La Svezia ha dato il via alla somministrazione agli over 65, la Grecia ieri ha coinvolto chi ha più di 60 anni. Oggi comunque ci dovrebbe essere la presa di posizione della Ue. «Ringrazio la commissaria alla Salute, Stella Kyriakides, per l’importante lavoro fatto al fine di offrire indicazioni sul seguito della campagna vaccinale nei paesi dell’Unione europea», ha detto Speranza. Da noi si dovrà esprimere l’Aifa ma comunque sarà difficile che l’Italia si discosti da quanto suggerito dalle due autorità europee, anche se il loro non è un parere vincolante.
La spiegazione della posizione presa dalle due agenzie è abbastanza articolata. Intanto le indicazioni non sono legate a una eventuale pericolosità della quarta dose ma solo alla sua efficacia. Dagli studi non sono sorti infatti problemi di sicurezza per i booster aggiuntivi. Intanto si dice che «è troppo presto per utilizzare la quarta dose sulla popolazione generale. Può però essere data agli over 80». Riguardo alla fascia tra i 60 e i 79 anni, «al momento non ci sono prove chiare che supportino l’immediato utilizzo della quarta dose». Questo perché l’effetto della protezione in questa fascia di età in Europa non si sta riducendo.
Se poi cambierà la situazione epidemiologica «potrebbe essere necessario considerare di fare un nuovo vaccino a queste fasce d’età. Nel frattempo, le autorità nazionali valutano i dati locali, per decidere se usare la quarta dose in chi ha maggior rischio». Sugli under 60, infine, non ci sono prove che il nuovo booster sia in grado di aggiungere una maggiore protezione. Piuttosto si invita a portare in fondo le vaccinazioni già iniziate. In Italia in questa settimana si è toccato il minimo storico, con 27 mila somministrazioni al giorno in tutto. E gli over 60 senza terza dose sono quasi un milione e mezzo.
Ema e Ecdc aggiungono anche un passaggio importante sull’autunno. Più avanti, quando si avvicinerà questa stagione «potrà partire una campagna di rivaccinazione, magari utilizzando vaccini aggiornati ». Saranno le varie autorità a indicare il momento migliore per fare queste somministrazioni.
E riguardo alle cure per il Covid, ieri Speranza ha detto che «la Cts dell’Aifa ha appena iniziato a lavorare nella direzione di consentire attraverso i medici di medicina generale un accesso più diretto agli antivirali, Molnupiravir e Paxlovid ». Al momento è molto difficile impiegarli perché vanno usati su persone a rischio quando l’infezione si presenta, oss ia prima che le condizioni peggiorino. Devono essere prescritti da centri specialistici ospedalieri e farli utilizzare ai medici di famiglia potrebbe sveltire i tempi.