Qualcosa di buono c’è, ma il resto della manovra, assicura il governatore leghista del Veneto Luca Zaia, comporta «tagli sanguinosi e insopportabili alle Regioni, a partire da quelle virtuose, come la mia».
Che cosa salva, presidente Zaia?
«Il taglio di 18 miliardi alle tasse non può che raccogliere il consenso di tutti, in un Paese dove la pressione fiscale ha raggiunto il 68,5 per cento, contro una media europea del 46. Anzi, su questo versante si doveva tagliare ancora di più».
Però?
«C’è un rovescio della medaglia, è drammatico e cancella gli effetti di questa impostazione pur positiva».
Di che cosa si tratta?
«Se fai dei tagli, in questo caso alle tasse, è chiaro che devi trovare delle coperture, vale a dire qualcuno che ci mette i soldi che mancano. Questo “qualcuno” sono gli enti locali, in particolare le Regioni. Tutte quante, è questo il punto».
E cioè?
«Io parlo per me. Il Veneto è da tutti riconosciuto come punto di riferimento importante di virtuosità. Abbiamo da tempo una centrale unica per gli acquisti, non è che qualcuno può comprare le siringhe dove vuole, c’è un controllo dei costi maniacale. Bene, di fronte a tutto questo, noi avremo dei tagli che superano i 300 milioni».
Che cosa succederà?
«L’impatto per noi sarà devastante, e in misura ancora maggiore rispetto a Regioni non proprio così virtuose. Perché i risparmi noi li abbiamo già fatti».
Renzi invece dice che ci sono ancora margini per migliorare la situazione senza intaccare i servizi…
«Un presidente del Consiglio non deve parlare così. Renzi sta distruggendo un’intera foresta per far cadere un albero. Non possiamo far finta di niente».
Che cos’ha in mente?
«A questa manovra dobbiamo ribellarci, in tutte le forme legittime, perché noi non siamo una fonte di spreco. Prendo atto che il governo non ci sente, e allora dico che impugneremo la manovra davanti alla Corte costituzionale, dal momento che non ho alcuna intenzione di aumentare le tasse ai miei amministrati. Perché alla fine succederà questo, come ha riconosciuto lo stesso ministro Padoan ».
Ma scusi, voi leghisti non avete sostenuto a spada tratta la politica dei costi standard? La stessa che propugna Renzi..
«Non mi sembra affatto che la stiano applicando. Devono imporre a tutti di essere virtuosi, non colpire in modo indiscriminato. Da noi le siringhe costano quattro centesimi, ci sono Regioni che le comprano a 26. Per non parlare di quelle a Statuto speciale».
A che cosa si riferisce?
«Un mese fa è stata fatta la riforma del Titolo V, con l’introduzione dei costi standard. Peccato che per le Regioni a Statuto speciale , questa cosa non sia obbligatoria. È sempre la stessa storia, anche fuori dalla sanità: in Sicilia ci sono 22mila guardie forestali contro le 400 del Veneto».
Dunque con il governo è guerra totale?
«Noi siamo abbiamo sempre fatto la nostra parte, ma stavolta io non ci sto a passare come quello che difende dei privilegi. Renzi venga nel Veneto a spiegare quel che ha fatto, lo sfido a dimostrare che questa manovra non colpisce le Regioni virtuose».
Repubblica – 17 ottobre 2014