Dal calo del petrolio pochi vantaggi Cresce la fiducia delle imprese manifatturiere e del commercio, frena ancora l’edilizia. «La fase di contrazione dell’economia italiana è attesa arrestarsi nei prossimi mesi, in presenza di segnali positivi per la domanda interna».
È quanto afferma l’Istat, nella premessa alla Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana. Segnali di fine recessione che il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan aveva anticipato ieri nell’intervista al Corriere quando ha detto che «i dati delle ultime settimane dicono che il rallentamento dell’economia italiana è finito. Inoltre, le misure già messe in campo dal governo e le altre che verranno prese daranno i loro frutti nel 2015».
Per l’Istat però esiste un pesante contrappeso nella difficile situazione del mercato del lavoro le cui condizioni «rimangono difficili con livelli di occupazione stagnanti e tasso di disoccupazione in crescita».
Del resto, prologo a parte, la Nota mensile riepiloga ancora i segnali della crisi ancora in atto: in Italia, nel terzo trimestre, «l’attività economica ha continuato a mantenersi debole. Il prodotto lordo è risultato ancora in flessione (-0,1% su base congiunturale) a seguito dell’accentuarsi della contrazione del valore aggiunto sia nella manifattura sia nelle costruzioni (rispettivamente, -0,6% e -1,1%) ma in presenza di una stazionarietà nel settore dei servizi».
Tra i segnali incoraggianti si registra «la moderata risalita del fatturato industriale in valore (+0,4% il rialzo congiunturale a ottobre)» che «ha beneficiato del recupero delle vendite sul mercato interno (+0,7% nel periodo settembre-ottobre) e della contestuale tenuta di quelle verso i mercato esteri di destinazione».
Ieri l’Istat ha diffuso un indice del clima di fiducia delle imprese italiane di dicembre stabile rispetto al mese precedente, con un miglioramento nel settore manifatturiero ed in quello del commercio al dettaglio e un peggioramento in quello delle costruzioni e dei servizi di mercato. Dati commentati positivamente da Filippo Taddei, il responsabile Economia del Pd.
Tornando alla Nota dell’Istat sul mercato del lavoro, a «un’occupazione sostanzialmente stabile dall’inizio dell’anno» è seguito «un nuovo peggioramento nel mese di ottobre (-0,2% rispetto al mese precedente)». Nel terzo trimestre, i dati riferiti alle imprese con almeno dieci dipendenti, relativi a industria e servizi di mercato, hanno mostrato però una crescita delle ore lavorate sia in termini di monte ore complessivo (+0,4 rispetto al II trimestre) sia delle ore lavorate per dipendente (+0,3%). Analogo andamento nell’industria in senso stretto (+0,7% il monte ore, +0,6% le ore per dipendente), settore che ha registrato una diminuzione del ricorso effettivo alla cassa integrazione (50,7 ore ogni mille ore lavorate rispetto allo stesso trimestre del 2013).
A. Bac. – Corriere della Sera – 31 dicembre 2014